Quali saranno le regole per il rientro in classe a settembre? A dettare la linea, come lo scorso anno, è il Cts le cui indicazioni dovranno ora essere recepite dal Miur e, a cascata, dai vari uffici scolastici regionali, compreso quello del Lazio. Il Comitato Tecnico Scientifico, interpellato dal Ministero dell’Istruzione sulle varie questioni in vista della riapertura delle scuole, su un punto è stato categorico: occorre ripristinare l’attività didattica in presenza e, allo stesso modo, occorre vaccinare l’intero personale scolastico.

Gli scienziati si appellano al Governo affinché si intraprenda ogni sforzo per raggiungere un’elevata copertura vaccinale del personale, promuovendo campagne informative, ma anche individuando delle misure, anche legislative. La presenza fisica, in classe, viene ritenuta dagli esperti necessaria, non solo per la formazione degli studenti, ma anche come momento indispensabile nel loro percorso di sviluppo psicologico e di strutturazione della personalità, con gravi danni a lungo termine nell’eventualità contraria. L’obbligo della vaccinazione per il personale rimane al momento l’extrema ratio.

Le mascherine in classe si dovranno tenere quando non sia possibile il distanziamento da seduti. Laddove per motivi straordinari questo tipo di misura non possa essere mantenuta, sapendo che è un livello più basso di sicurezza si può adottare almeno la mascherina chirurgica, non qualsiasi mascherina. Fermo restando che comunque deve essere garantita la circolazione dell’aria e tutte le altre misure. C’è un livello di flessibilità in condizioni di straordinarietà, sapendo però che il livello primario di sicurezza è dato dal distanziamento.

E qui la realtà fai conti con le deficienze strutturali croniche della scuola. Ad ogni livello.
Nei giorni scorsi, sentito da Ciociaria Oggi, Mario Luigi Luciani, presidente di Anp Frosinone, ha messo il dito nella piaga: «In questo anno e mezzo non si è pensato a rivedere i criteri di formazione degli organici e delle classi per cui anche nel 2021 – 2022 avremo le classi pollaio. Siamo fermi al decreto 81. Anche quest’anno avremo aule di 29, 30 e 31 alunni; cosa che non dovremmo permetterci in costanza di emergenza sanitaria. Ho letto che la Regione punta sull’immunità diffusa, coprendo col vaccino praticamente tutta la popolazione. Mi auguro che sarà così, ma ad oggi, devo rilevare che, con le regole in vigore, e con la richiesta di organizzare la didattica in presenza al 100% è praticamente impossibile garantire distanziamento e quant’altro con i locali e gli spazi attualmente a disposizione».

Una novità rispetto all’anno appena archiviato, riguarderebbe l’erogazione del servizio mensa che potrà avvenire «nelle forme senza porzione monouso ma con il servizio tradizionale». Per quanto riguarda l’igienizzazione degli ambienti, il Cts ha raccomandato la pulizia quotidiana, accurata e ripetuta, di tutti gli spazi.

Si prevede la predisposizione di punti, all’ingresso e all’uscita, per il lavaggio delle mani.
Per quanto riguarda i test, il Cts ritiene che non debbano eseguirsi test in ambito scolastico né screening antigenici o anticorpali per la frequenza scolastica. Nessun test diagnostico preliminare è necessario, mentre, dove tale soluzione fosse giuridicamente percorribile, può ipotizzarsi la richiesta del green pass per il personale. Il Comitato consiglia l’inserimento o il mantenimento del personale della scuola tra le categorie da vaccinare prioritariamente e, vista la recente approvazione del vaccino di Pfizer/BioNTech dai 12 ai 15 anni, l’inserimento, in queste categorie, degli studenti dai 12 anni in su. Nel caso di sintomi di infezione acuta delle vie respiratorie del personale scolastico o degli studenti, si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della Asl competente. Quanto, infine, alle misure di igienizzazione degli ambienti, il Cts raccomanda la pulizia quotidiana, accurata e ripetuta, di tutti gli ambienti.

Trasporti e doppi turni sono state le spine nel fianco nell’organizzazione scolastica nel 2020 e 2021 e rischiano di esserlo ancora anche per il prossimo, secondo l’allarme lanciato dai presidi anche delle province di Frosinone e Latina, di recente. Avvicinandosi, quindi, il nuovo anno scolastico, il Governo è al lavoro per permettere un rientro in classe in piena sicurezza. Come già accaduto precedentemente, l’esecutivo istituisce un tavolo di coordinamento per la definizione delle misure per quanto riguarda i trasporti.

Secondo quanto prevede l’articolo 4-sexies del decreto “Sostegno bis” tuttavia, anche questa volta, i presidi non saranno parte attiva del processo decisionale: «Ai fini dell’avvio dell’anno scolastico 2021/2022, presso ciascuna prefettura – ufficio territoriale del Governo e nell’ambito della conferenza provinciale permanente è istituito un tavolo di coordinamento, presieduto dal prefetto, per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto a tale fine utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti.

Al predetto tavolo di coordinamento partecipano il presidente della Provincia o il sindaco della Città metropolitana, gli altri sindaci eventualmente interessati, i dirigenti degli ambiti territoriali del Ministero dell’istruzione, i rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nonché delle aziende di trasporto pubblico locale».





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