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In data 15 giugno, con la deliberazione n.72, la Giunta Comunale ha approvato la costituzione in giudizio del Comune di Alatri e del Sindaco, quali parti offese nel processo penale nei confronti di ACEA e altri.
“L’Amministrazione Comunale di Alatri- dichiara una nota del Municipio– ha inteso ribadire, in questo modo, la priorità assoluta dell’interesse generale dei cittadini: azione sempre perseguita in questi anni, anche attraverso atti formali assunti in tempi non sospetti. Non ne abbiamo fatto mai una questione di propaganda, ma di principio; abbiamo scritto e riscritto; decine di note, lettere, diffide confermano questo e le stesse dichiarazioni del Sindaco Morini alle assemblee dei Sindaci dell’ATO. Ora la giustizia farà il suo corso. E Alatri la sua parte!”.
A stretto giro arriva anche una dichiarazione dei Consiglieri comunali di opposizione Enrico Pavia, Tarcisio Tarquini, Maurizio Maggi, Nazzareno Costantini: “Il sindaco si è costituito, dunque, parte civile nel processo contro Acea per le tariffe, a parere della Procura, vessatorie. Bene, approviamo anche noi. E, del resto, non poteva fare diversamente. Soprattutto dopo che altri sindaci avevano annunciato o deliberato la stessa decisione. Non dimentichiamo, però, che del tema dell’acqua e dell’Acea si è discusso in Consiglio comunale per iniziativa nostra, altrimenti nulla si sarebbe mosso. E che l’ordine del giorno che abbiamo proposto e che tutto il Consiglio ha approvato impegnava il nostro primo cittadino a chiedere la convocazione della conferenza dei sindaci e, in quella sede, a porre la questione della revoca della tariffa recentemente approvata e della riforma della governance dell’Ato 5 e della STO per la conclamata incapacità di assicurare quei controlli che erano nel loro “mansionario” e non sono stati effettuati, suscitando i rimbrotti della stessa ARERA, l’agenzia nazionale preposta alla sorveglianza del servizio idrico integrato del nostro paese.
Proprio in questi giorni una ricerca approfondita di Cittadinanza attiva ha posto Frosinone e il frusinate alla testa della graduatoria delle tariffe dell’acqua più alte e in coda a quella della qualità, come registrano le percentuali di perdita dalle condotte. Adesso si capisce perché, ma chi avevamo designato per capirlo non ha capito e ha mancato il compito. Al sindaco, però, continua a sfuggire la necessità di un’iniziativa politica su un tema cruciale per la vita e il benessere dei nostri concittadini. L’ambito di questa iniziativa deve riguardare in generale il rapporto con Acea – il tema della sua risoluzione non è accademico, ma richiesto da molti – e il ruolo della STO e dell’EGATO – di fatto è la Provincia -, così come l’esautorazione sostanziale del potere di intervento dei comuni che non hanno nemmeno il diritto di ricevere direttamente gli oneri concessori a essi dovuti. C’è bisogno, allora, di qualcosa di diverso – di molto di più – della costituzione di parte civile, che è un atto dovuto e a proposito del quale, dunque, le considerazioni di sindaco e giunta appaiono sproporzionate. È ora che si faccia sul serio, ma finora di serio non si è visto nulla” conclude la nota.
A.T.
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