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— Sabato 10 luglio 2021 – 14:25
“È ormai acclarato ufficialmente che ad Alatri di vigili ce ne stanno in eccesso, tanto che a quelli in servizio la nostra Giunta comunale ha deciso di sfilarne una (si tratta di una vigilessa) graziosamente concessa all’INAIL regionale per espletare uno degli importanti compiti (e sono importanti davvero) affidati all’istituto che sorveglia la sicurezza sul lavoro.
Nobile il fine, legittimo il mezzo (il comando), assolutamente non condivisibile l’opportunità di depotenziare il corpo della nostra polizia municipale quando la circolazione delle persone e l’intensificarsi delle attività, potenziate dall’esplodere della stagione estiva, richiederebbero, con tutta l’urgenza che l’esperienza dovrebbe suggerirci, maggiore sorveglianza, orari più lunghi, organici più corposi”. Lo scrivono in una nota a firma congiunta i consiglieri comunali di minoranza Enrico Pavia, Tarcisio Tarquini, Maurizio Maggi, Nazzareno Costantini.
“Abbiamo sollevato il problema, con un’interrogazione illustrata da Maurizio Maggi, nel consiglio comunale di qualche giorno fa. La risposta che il sindaco ha dato ai nostri interrogativi è stata deludente: la dipendente lo ha richiesto, l’Inail ne ha bisogno, la legge e i contratti lo permettono, provvederemo a reintegrare il corpo quanto prima (ma quando?).
Se si legge la delibera con la quale la Giunta ha disposto il “comando” per un anno si ha la controprova della assoluta mancanza, nella decisione, di una valutazione dei problemi che il pur temporaneo trasferimento determina. Non è la prima volta che, in questo campo, la Giunta mostra il peggio di sé, nel senso della sottovalutazione dei problemi della sicurezza urbana e del ruolo della polizia municipale”.
“È stato puntualmente denunciato. Il nostro comune dovrebbe avere, sulla base della legge regionale che regola il settore, un organico di circa 35 unità, una ogni 800 abitanti, Ne ha 15, compreso il comandante, (ma è difficile tenere il conto, si tratta di un organico elasticizzato), abbondantemente e drammaticamente al di sotto della previsione della legge. Il sindaco dice di non poter dire di no. Noi pensiamo che i no motivati sia possibile pronunciarli. E se non si pronunciano è perché non si ha una strategia e una linea di azione seria, motivata, argomentata. La conclusione è che l’Inail avrà acquisito una valida collaboratrice e i nostri disperatissimi vigili dovranno spaccarsi in quattro perché la città non abbia inconvenienti. Fino alla prossima domanda di trasferimento, alla quale il Sindaco inevitabilmente dirà sì”, concludono Enrico Pavia, Tarcisio Tarquini, Maurizio Maggi, Nazzareno Costantini.
Redazione L’Inchiesta Quotidiano
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