Nonostante il divieto di accensione fuochi su tutto il territorio nazionale, ratificato ad Anagni con l’ordinanza sindacale 36 del 08/06/2021, in via Collacciano si brucia come se la zona facesse parte di un principato con leggi e regole a parte.
Bruciare residui vegetali come ad esempio stoppie, ramaglie e avanzi di potature, è una pratica agricola purtroppo ancora molto diffusa, ma vietata! Almeno dal 15 giugno al 30 settembre 2021. Questo stabiliscono le leggi nazionali e questo ha confermato il sindaco di Anagni. Si legge nell’ordinanza: “Ai proprietari, agli affittuari ed ai conduttori, a qualsiasi titolo di campi a coltura cerealicola o foraggiera è vietato la bruciatura delle stoppie e delle paglie, nonché, dei residui vegetali agricoli e forestali su tutto il territorio comunale.” L’ordinanza del sindaco fa riferimento alla legge 353 del 2000, per chi innesca un incendio è prevista una sanzione amministrativa da 1.032 euro a 10.329 euro. Colui che stamattina stava accedendo chissà cosa, affumicando tutto il vicinato, procurando un risveglio con il fumo negli occhi e nella gola, potrebbe essere sanzionato per la normativa antincendio, ma anche denunciato per la gestione illecita di rifiuti, in quanto questa condotta viene considerata reato. Senza dimenticare che l’art. 844 del Codice Civile, punisce il proprietario di un fondo le cui immissioni di fumo nel fondo vicino superino la normale tollerabilità. A tutto questo è da aggiungere la mancanza totale di senso civico. Questa mattina tra l’altro c’è vento e a causa della superficialità di pochi il pericolo di incendio potrebbe coinvolgere troppi.
Anna Ammanniti