«Anche Piacenza ha fatto la sua parte, ci aspettiamo un assessore»


È l’unica provincia dove il centrosinistra ha perso («ma è sempre stato così, da 30 anni, alle Politiche, Europee e Regionali»), però Piacenza «ha fatto la sua parte» e meriterebbe una rappresentanza nella Giunta De Pascale, che al massimo può contare su dieci assessori. La pensano così Carlo Berra e Renza Malchiodi, rispettivamente segretario provinciale e cittadino del Partito Democratico, che commentano positivamente l’elezione di due consiglieri dem piacentini in Assemblea legislativa.

Il Pd infatti avrà Luca Quintavalla e Lodovico Albasi nella prossima Assemblea legislativa, mentre il terzo consigliere regionale eletto è Giancarlo Tagliaferri (Fdi). Qualora De Pascale scegliesse come assessore uno tra i due dem, si potrebbero aprire le porte dell’Assemblea anche per la 23enne fiorenzuolana Virginia Zilli.  

«COLLA E’ DI ORIGINE PIACENTINE, MA VIVE A BOLOGNA…»

La segreteria locale però ci tiene a ribadire che Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico della Giunta Bonaccini, non sarebbe un rappresentante del nostro territorio, in caso di conferma. «Non lo consideriamo piacentino, ha origini piacentine, ma è di Bologna, città dove vive», dicono all’unisono Berra e Malchiodi. A metà dicembre De Pascale presenterà la Giunta e i dem piacentini si attendono di vedere il nome di un altro piacentino (uno tra i due eletti, ma anche un esterno), al contrario di cinque anni fa. Più diplomatico, sull’argomento, Quintavalla: «Il presidente deve avere l’autonomia di scegliere le persone con competenza e fiducia, al di là del bilancino politico e del territorio. Serve una squadra che dia una svolta su alcuni temi, a partire dal dissesto idrogeologico».

IL COMMENTO DI BERRA

Berra analizza il voto delle Regionali. «Prevale la grande soddisfazione per la vittoria di De Pascale. Lui è stata una scelta felice, è una persona pragmatica e competente. Nell’episodio increscioso della contestazione ha mantenuto un comportamento efficace, da leader politico. Poi c’è soddisfazione per l’elezione di due piacentini, con un risultato significativo in termini di preferenze. Ma tutti e quattro – Virginia Zilli e Michela Cucchetti le altre due candidate – hanno fatto una bella campagna, di grande mobilitazione. Il risultato, seppur in mezzo ad un alto astensionismo, è il frutto del loro impegno».

A Piacenza, però, ha vinto il centrodestra. «Si conferma una prevalenza del centrodestra a Piacenza, ma la forbice si è accorciata. Non è una novità, da 30 anni è così alle Politiche, Europee e Regionali, Piacenza ha fatto comunque la sua parte come Pd, ottenendo il 31%». «Per noi del Pd – aggiunge Malchiodi – c’è soddisfazione per aver migliorato il risultato delle precedenti elezioni. Prendiamo atto che ha vinto il centrodestra in questa provincia, ma prima o poi speriamo di sovvertire questo ordine».

I NEO ELETTI QUINTAVALLA E ALBASI

«Grande soddisfazione per De Pascale – ha dichiarato Albasi – comunque preoccupati per astensionismo, c’è molta gente disgustata, in particolare per l’alluvione. A Piacenza siamo stati in mezzo alla gente come candidati. L’impegno sarà massimo. In montagna ci sono pochi voti ma è stato premiato il mio impegno da sindaco e presidente dell’Unione».

«Sapevamo di partire indietro rispetto al centrodestra – è il commento di Quintavalla -, ma il risultato è tutto sommato positivo. Sento la responsabilità perché i problemi della città sono diversi da quelli della campagna così come lo sono rispetto alla montagna. Il territorio è variegato. Come partito bisogna valorizzare le persone che abitano nel territorio, le nostre minoranze nei comuni piccoli, o chi è sindaco e si aspetta un sostegno in Regione. Speriamo tra 5 anni di non essere più minoranza a Piacenza».

«IL VOTO RAFFORZA LA GIUNTA TARASCONI»

La campagna elettorale per la Regione è stata condotta nel mezzo delle proteste per gli alberi tagliati di piazza Cittadella. «È stata un’esperienza forte dal punto di vista mediatico», commenta Malchiodi, ma questo voto rafforza l’Amministrazione Tarasconi».

Berra scherza un po’, ma fa notare che in tre anni da segretario «si sono vinti Comune, Provincia e Regione». Il suo mandato scade nel 2026, poi «sarà auspicabile un cambiamento» alla guida del partito.

GLI ALLEATI (UN PO’ DISTANTI)

Il Pd ha fatto la sua campagna elettorale, mentre due alleati (Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle) ne hanno fatto un’altra con contenuti assai diversi. Molte le distanze (incolmabili), ad esempio su nuovo ospedale, piazza Cittadella, ammodernamento della Statale 45.

«Il collante della coalizione – fa notare Quintavalla – è stato De Pascale con un programma ben preciso. Queste forze politiche non possono poi un bel giorno dire “che si sono sbagliate” ad entrare nella coalizione. La protesta sugli alberi di piazza Cittadella non c’entra con la Regione e con il programma, mentre sul nuovo ospedale De Pascale è stato chiaro fin dal principio: questo si farà. Il tema non è più in discussione».

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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-11-22 17:16:00 da


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