Cam3, dna e cellulari. In Tribunale il giorno della verità sull’omi…

Cam3, dna e cellulari. In Tribunale il giorno della verità sull’omi…


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Cam3, dna e cellulari. In Tribunale il giorno della verità sull’omi…

Una lunga giornata in Tribunale, quella di venerdì, per cercare di fare luce sull’omicidio di Pierina Paganelli avvenuto il 3 ottobre del 2023 e per il quale a oggi l’unico indagato e il senegalese 35enne Louis Dassilva in carcere dallo scorso luglio e che si è sempre detto innocente per il delitto. L’appuntamento di questa mattina era per l’udienza davanti al gip Vinicio Cantarini dei tre incidenti probatori: il video della cam3 della farmacia San Martino che, per gli inquirenti, avrebbe ripreso il metalmeccanico dopo aver commesso l’omicidio; l’analisi dei dna trovati sul cadavere della 78enne uccisa con 29 coltellate; gli accertamenti sui device elettronici di Dassilva nelle ore antecedenti all’omicidio. In aula hanno partecipato gli avvocati Marco e Monica Lunedei, che difendono i figli di Pierina, l’avvocato Nunzia Barzan e il consulente criminalista Davide Barzan, che assistono Manuela Bianchi. Nel pool difensivo dell’indagato, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. Presente anche la criminologa Roberta Bruzzone.

Al termine della maratona giudiziaria, durata oltre 9 ore, sulla base dei risultati dei tre incidenti probatori discussi durante la giornata i legali dell’unico indagato hanno chiesto la scarcerazione per Louis Dassilva. Il gip ha fissato l’interrogatorio del 35enne in carcere per lunedì 17 marzo e, con tutta probabilità, per il giorno successivo prenderà una decisione.

La cronaca della giornata

Alle 9 è iniziata la sfilata di avvocati e periti e, una volta in aula, è iniziata subito la battaglia coi legali del senegalese, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che hanno chiesto di escludere dall’incidente probatorio Manuela Bianchi, nuora della vittima e amante del 25enne, e il suo pool difensivo, l’avvocato Nunzia Barzan e il criminalista Davide Barzan, in quanto la loro assistita è attualmente indagata per il favoreggiamento nei confronti di Dassilva. Una richiesta che, tuttavia, il gip Cantarini ha rigettato.

Il primo punto all’ordine del giorno è stato quello dell’esperimento giudiziario sulla cam3 che, il giorno del delitto, avrebbe ripreso il presunto assassino alle 22.17.02 dopo aver commesso l’omicidio. Come era emerso nella relazione preliminare dei periti dopo la ricostruzione della camminata del metalmeccanico e quella di Emanuele Neri, il vicino che si era riconosciuto nelle immagini, il dibattito si è concentrato sull’incompatibilità dell’altezza di Dassilva con quella dell’ignoto. In aula sono stati montati i proiettori per supportare i risultati delle perizie e, al termine, a commentare quanto esposto è stata la criminologa Roberta Bruzzuone, consulente della difesa del metalmeccanico, che ha sottolineato come “a nostro modo di vedere la Cam3 è caduta”. Secondo l’esperta, infatti, “I periti in aula hanno fugato ogni possibilità che quello nel filmato possa essere Dassilva. Abbiamo assistito a una serie di osservazioni anche molto suggestive da parte della Procura e delle parti offese ma, a mio parere, sono poco sostanziose. Per noi quello nel video del 3 ottobre non è l’indagato e, dopo questa udienza, credo che lo sappia anche il gip”.

Sui risultati emersi il superperito Sebastiano Battiato ha spiegato che sono state fatte “delle comparazioni di altezze rispetto ai dati che avevamo in questione e pur non riuscendo a misurare l’altezza assoluta abbiamo trovato un’incompatibilità assoluta rispetto alle altezze dei soggetti coinvolti quindi in particolare con Dassilva”. Resta comunque l’incognita sul colore della pelle dello sconosciuto e, Battiato, ha aggiunto: “siamo rimasti convinti e credo anche il giudice rispetto all’incompatibilità dell’altezza con Dassilva però la richiesta delle parti è stata quella comunque di proseguire rispetto all’ulteriore quesito sulla pigmentazione. Noi in qualche modo ci eravamo opposti perché secondo il nostro parere non aggiunge nulla rispetto alla conclusione sull’altezza”. 

Dopo un contraddittorio durato 8 ore sul punto della compatibilità tra l’ignoto e Dassilva, tuttavia, il gip Cantarini ha lasciato in sospeso l’argomento. Il giudice, infatti, ha voluto aggiornare questo filone dell’udienza al prossimo 28 aprile chiedendo ai periti ulteriori accertamenti sul colore della pelle della figura ripresa la notte del delitto dalla telecamera di videosorveglianza.

Si è quindi passati a discutere sulla questione dei reperti genetici ritrovati sul corpo della vittima anche alla luce del loro deterioramento a causa dell’errata conservazione degli stessi. “Scientificamente sulla scena del reato Louis Dassilva non c’è” ha sintetizzato la genetista Marina Baldi, consulente della difesa, chiamata a relazionare gli esiti degli esami del dna. “Abbiamo comunque ritenuto tutti – prosegue – di non lasciare niente di intentato e analizzare in seconda battuta anche telecomando e chiavi di Pierina, ma anche in questo caso non è emerso nulla contro Dassilva”. Questi ultimi oggetti, infatti, seppur repertati dalla Scientifica al momento del ritrovamento del cadavere non erano stati approfonditi. Nel parlare con la stampa la Baldi ha tuttavia definito “una cosa grave” non aver repertato un capello trovato sull’angolo della bocca della 78enne precisando pero che “è una cosa che può capitare”.

Sull’assenza del profilo genetico di Dassilva nel vano delle scale dove è stato scoperto il corpo di Pierina è intervenuto anche il perito del gip, Emiliano Giardina, che sottolinea come si tratti “pur sempre di un risultato”. Il genetista dell’Università Tor Vergata di Roma ha quindi esposto anche gli esiti degli accertamenti successivi su telecomando e chiavi della vittima dove, come è emerso, non sono state trovate tracce del dna dell’indagato. “Anche quest’ultima integrazione non ha portato a risultati rilevanti” ha commentato l’esperto e, riferendosi alla cattiva conservazione dei campioni, ha aggiunto: “resta il rammarico perché il nostro lavoro avrebbe potuto essere più semplice ma dobbiamo arrenderci ai risultati. Comunque capita di lavorare in condizioni difficili, non c’è da far polemica su questo”.

Sull’ultimo argomento dell’udienza fiume, quello dei dispositivi elettronici in uso a Dassilva, il contraddittorio è iniziato dopo le 17.

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www.riminitoday.it è stato pubblicato il 2025-03-14 16:10:26 da


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