Casini (Pd) sul giudizio di parificazione emesso dalla Corte dei Co…


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ANCONA – «Il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Marche per l’esercizio 2023, emesso dalla Corte dei Conti, ha confermato quanto ormai da tempo denuncia il gruppo assembleare del Partito Democratico, soprattutto per quanto concerne la gestione degli Enti strumentali e delle Agenzie regionali proliferate in questi ultimi anni con un incremento delle spese al limite dell’insostenibilità per quelli che sono in gran parte degli inutili carrozzoni politici, poltronifici a uso e consumo della giunta Acquaroli e dei suoi amici. Quello che ne esce è un quadro inquietante, impietosamente fotografato dalle relazioni che si sono susseguite, le quali hanno evidenziato come allo stanziamento di ingenti risorse e contributi da parte della Regione Marche non si riesca a individuare una chiara connessione tra le attività finanziate e i documenti programmatici». A dirlo è la capogruppo regionale del Partito Democratico Anna Casini. Il giudizio di parificazione c’è stato ieri da parte dei giudici contabili in una udienza pubblica che si è tenuta alla Loggia dei Mercanti. 

«Spiccano in tal senso – continua la capogruppo dem – le forti perplessità espresse dalla Corte dei Conti sull’Atim, dove come sosteniamo fin dalla istituzione, si concretizza anno dopo anno il rischio di un aumento dei costi non corrispondente a effettivi benefici, con la crescita, anzi, di disservizi per i cittadini e gravi danni al comparto turistico. Ci sembra che la Corte, poi, confermi in modo lampante le ragioni che motivano la proposta di legge che abbiamo depositato a prima firma del consigliere Fabrizio Cesetti per l’abrogazione di Atim, visto che è stato ancora una volta sottolineato come l’Agenzia sia chiamata a svolgere funzioni già intestate alla struttura interna regionale “Turismo” nell’ambito del dipartimento “Sviluppo economico”. La nostra più grande preoccupazione è che nonostante il duro richiamo della Corte alla giunta regionale affinché intraprenda un razionale esercizio della propria autonomia organizzativa e si attenga a una scrupolosa osservanza dei principi generali che governano il buon andamento della Pubblica Amministrazione, nulla cambierà da qui alla fine del mandato di Acquaroli, con ulteriore spreco di denaro pubblico». 

«D’altra parte – conclude Casini – presidente e assessori non hanno mai tenuto conto in questi anni né dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti né dei pareri di organi terzi come il Crel, il Cal o il Collegio dei Revisori dei Conti, continuando impunemente a considerare e gestire la Regione Marche come cosa loro. Un atteggiamento molto opaco, che tradisce la scarsa cultura democratica e istituzionale del centrodestra marchigiano, peraltro testimoniata anche dall’istituzione della figura del sottosegretario alla giunta, severamente criticata dalla Corte dei Conti, la quale ha espresso perplessità riguardo alla sua natura, evidenziando come non appaia concretamente riconducibile a precise ragioni giuridiche e funzionali, oltre che in contrasto con le esigenze di contenimento dei costi della politica e della spesa pubblica».


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-09-27 07:42:45 da

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