Castellammare di Stabia / Vico Equense ( Napoli ) . Gli operai Fincantieri occupano la Statale sorrentina. “Siamo preoccupati. Vogliono ridurre il nostro stabilimento ad una officina” dicono con cori e striscioni. Hanno bloccato la galleria che porta in penisola sorrentina. Un sit in di tre ore, dalle nove alle dodici con lo sciopero convocato d sindacato. Sono 250 operai dello stabilimento stabiese. Chiedono all’azienda di rispettare gli impegni e un piano di investimenti di 110 milioni di euro. Ad innescare la protesta l’assenza dei vertici Fincantieri ai tavoli in cui si discute della trasformazione del porto in polo crocieristico. Traffico in mattinata da Piano di Sorrento verso Castellammare di Stabia e anche la città delle acque bloccatana nel caos. Alle 12 circa riaperta la strada e la galleria di Seiano, ma ovviamente ci vorranno almeno un paio d’ore per smaltire tutto il traffico, quindi consigliamo di mettersi in viaggio per le 14 o seguire vie alternative per Gragnano , Santa Maria La Carità e zone interne.

 

C’è preoccupazione tra i lavoratori Fincantieri di Castellammare di Stabia. Preoccupazione emersa dopo gli incontri con l’azienda e i tavoli istituzionali che si sono susseguiti in questi ultimi giorni In merito all’imminente presentazione del piano strategico del porto di Castellammare che andrebbe a ridurre le aree dedicate alla costruzione navale in favore dell’attracco di navi per l’esclusivo smistamento di croceristi. Ma anche dal fatto che «l’azienda volutamente non si presenta ai tavoli istituzionali» hanno scritto le RSU nella loro relazione sindacale. Una situazione «che sta facendo scaturire problematiche di ordine pubblico».

Proprio questa mattina, le tute blu hanno manifestato in strada queste preoccupazione sfilando in corteo dal cantiere di via Duilio fino alla statale sorrentina.

«Su nostra insistenza, sia le o.o.s.s. territoriali e confederali e sia le istituzioni locali, hanno fatto richiesta presso la Prefettura di Napoli per un tavolo di confronto in presenza con Autorità Portuale, Regione, Azienda, Comune e Sindacato, in modo da fare chiarezza una volta per tutte sulla vicenda, ma che ad oggi non si ha avuto ancora nessuna risposta» ha detto le RSU. Nel frattempo, fanno sentire tutta la loro determinazione nel sit-in di questa mattina.

«Sono passati più di due annida quando ci fu presentato, presso Unione degli Industriali di Napoli, un piano d’investimenti da 11O mln per un nuovo layout di produzione – hanno ricordato – , ove si metteva in rilievo principalmente la messa in sicurezza del porto di Castellammare attraverso un nuovo sistema di varo. Tale innovazione, a detta dell’azienda, oltre a garantire l’autonomia del varo addirittura farebbe aumentare la capacità produttiva del tipo di navi finora costruito a Stabia, come la LHD di circa 23 mila tonnellate al varo e di circa 250 metri di lunghezza. Inoltre ci furono date rassicurazioni sull’esclusivo utilizzo dell’attuale banchina In concessione per attività di allestimento nave in costruzione, addirittura ci furono prospettati lavori di potenziamento sulla stessa. Contrariamente, nell’ultimo incontro con i vertici aziendali, siamo stati informati che gli unici investimenti che saranno eseguiti sono l’abbattimento dello scalo e altri investimenti che, se confermato un certo tipo di carico di lavoro, riguarderebbero la sostituzione di impianti già esistenti, escludendo la possibilità di poter mettere autonomamente naviglio in acqua e escludendo la possibilità di allestire naviglio in banchina, premettendo che la nave costruita venga trasportata su un pontone non affondabile presso altri siti del gruppo. Nel corso del tempo, più volte è stato propos1o di spostare le attività di costruzione navale verso nord, precisamente nella zona di mare aperto, auspicando il riempimento dello specchio d’acqua tra la colmata e il retro dell’attuale banchina, progetto presentato In regione dall’azienda negli ultimi anni, la quale nel 2011 ha finanziato uno studio di fattibilità per un bacino di costruzione. Spazio da chiudere con la costruzione di una seconda banchina per l’attracco di navi in allestimento di Fincantieri, parallela all’attuale Diga Foranea. Proposta che allontanerebbe le attività industriali, compresa quella del varo, dal centro del porto e renderebbe più facile la convivenza tra l’attività industriale e quella turistica. Progetto realizzabile in quanto troverebbe la copertura finanziaria sia con gli sgravi fiscali previsti dal ZESS sia con i fondi Europei del PNRR, in aggiunta ai 35 mln già stanziati dal Governo per la messa in Sicurezza del Porto di Castellammare di Stabia. Obiettivo che i lavoratori si sono prefissali, pronti a qualsiasi mobilitazione forti del fatto che tali Fondi devono servire per lo Sviluppo del Mezzogiorno come sempre ribadito dal Presidente della Commissione Europea. Ricordiamo a tutti che attualmente Fincantieri Stabia è sempre stato Il Cantiere Navale più operativo del Mezzogiorno, l’unico sito che a pieno regime darebbe occupazione a circa 2500 lavoratori, considerando l’aggiunta di almeno il doppio che tali condizioni creerebbero per un incremento dei livelli occupazionali presso le aziende fornitrici, le quali ad oggi risultano quasi scomparse dal tessuto industriale del Comprensorio Campano» hanno concluso.





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