Confintesa: «Metalmeccanici i più colpiti, l’accordo con i sindacati è una farsa»

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Dal 1 luglio è scaduto il blocco dei licenziamenti, per cui le aziende possono nuovamente licenziare per giustificato motivo oggettivo. Sul punto il duro commento di Giustino D’Uva, segretario generale di Confintesa Metalmeccanici: «Non prorogare il blocco dei licenziamenti è stata una scelta scellerata da parte del Governo. Le multinazionali, infatti, stante la congiuntura negativa a causa dell’emergenza sanitaria, ne approfitteranno per smantellare interi stabilimenti in Italia per delocalizzare la produzione all’estero, in Paesi dove la manodopera costa meno ed il carico fiscale è minore. Ciò significa, soprattutto per il Meridione, un rischio concreto di desertificazione, con disastrose ripercussioni in termini di occupazione.

Nei prossimi mesi assisteremo ad una vera e propria emergenza sociale, ed i lavoratori metalmeccanici, che più di altri hanno lavorato continuativamente anche nei momenti di maggiore difficoltà, saranno i più colpiti. D’altra parte – conclude D’Uva – l’accordo siglato tra governo e parti sociali è una farsa, considerato che contiene una mera raccomandazione ad avvalersi degli ammortizzatori prima di licenziare; la quale trattasi di un’inutile ridondanza, visto che di norma il recesso è già l’estrema ratio, quando cioè la fruizione della CIG non è più possibile».

Redazione L’Inchiesta Quotidiano

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