De Luca si offende e chiama Tokyo

Il governatore campano contatta i vertici Hitachi in Giappone dopo l’affondo del presidente degli industriali, ma è solo l’ennesimo boomerang.

Non gli è andata giù la definizione di “uomo solo al comando” e così, Vincenzo De Luca ha alzato il telefono e chiamato Tokyo, per parlare con il quartier generale dell’industria Hitachi, di cui il presidente degli Industriali, Maurizio Manfellotto, autore dell’affondo, è chairman e legale rappresentante. E il governatore campano, invece di rispondere, provando a smentire, qualora fosse possibile, al diretto interessato, lo ha scavalcato, contattando gli uffici all’ultimo piano del palazzo Chiyoda. “Non voglio parlargli più”, sarebbe la minaccia che, secondo un articolo di ‘Repubblica’, a firma della collega Tiziana Cozzi, De Luca avrebbe urlato, chissà in quale lingua, al telefono. E pare che abbia persino chiesto una smentita all’Hitachi. Chissà quanto e fino a che punto interessata della vicenda.

Ovviamente, persino dagli avversari, non è mancata la solidarietà a Manfellotto, che, nel corso dell’assemblea annuale, si è rivolto ai politici senza mezze misure, riservando le parole più forti proprio al governatore. “La ricetta proposta dal presidente Vincenzo De Luca, quella dell’uomo solo al comando, può aver contribuito ad accelerare decisioni drammatiche e urgenti durante la crisi sanitaria – ha affermato nei giorni scorsi il numero uno degli industriali –. È essenziale che il dialogo con le istituzioni, a cominciare dalla Regione, non si esaurisca in un adempimento formale finalizzato ad avallare scelte già assunte. Sarebbe sconcertante se questo anacronistico modo di procedere dovesse prolungarsi anche nella fase della ripartenza e della ricostruzione. La prassi è di concepire il confronto solo come un adempimento formale per avallare scelte già assunte. Non possiamo accettarla né con Palazzo Santa Lucia né con altri livelli istituzionali”.

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