Firenze, davanti ai Georgofili un’opera d’arte: via l’ulivo che rischiava di morire

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L’ulivo dei Georgofili, la pianta davanti al palazzo dove scoppi la bomba piazzata da Cosa nostra nel 1993, non c’ pi. Una scelta quasi obbligata: la prima pianta posata nel 2004 mor e fu sostituita, poi pi volte gli ulivi non erano sopravvissuti ad una collocazione difficile: poco sole, molto — troppo — caldo e scarsa ossigenazione. In passato, qualche ramo era stato anche spezzato da incivili o da manovre di auto e camion. Anche per evitare questo continuo intervento sulla pianta, il Comune ha accettato la proposta che arrivata dagli eredi del professor Franco Scaramuzzi, storico presidente dell’Accademia dei Georgofili, distrutta dall’attentato in cui perirono cinque persone: tutta la famiglia Nencioni — il padre Fabrizio era vigile urbano, la moglie Angela Fiume era la custode della Torre dei Pulci, sede dell’Accademia, le due figlie Caterina e Nadia avevano 9 anni e due mesi — e lo studente Dario Capolicchio. L’Olivo della pace, installato 17 anni fa, sar sostituito dall’Albero della Pace dell’artista Andrea Roggi. Lo scultore, che aveva realizzato il busto di Scaramuzzi per l’Accademia, ha scelto di donare la sua opera (valore: 400 mila euro). La proposta, arrivata dalla figlia di Scaramuzzi, Oliva, e discussa con il nuovo presidente dell’Accademia Massimo Vicenzini, stata presentata al sindaco Dario Nardella che l’ha accettata. L’Olivo della pace fu voluto da mio padre come segno di rinascita dopo quel tragico evento ricorda Oliva Scaramuzzi.


L’opera realizzata in bronzo con il metodo di fusione a cera persa, fusione dinamica e patina a fuoco e sar fissata in una base in travertino bocciardato e “patinato” in modo da ricordare la pietraforte di Firenze, si legge nel progetto di Roggi, che fonder 400 kg di rame (ci vorr una base di circa 24 quintali) per creare l’abbraccio tra due ulivi, che per sono anche un uomo e una donna, con le radici saldate in un cilindro che rappresenta il mondo con i rami verso il cielo. Roggi ha opere installate in tutta la Toscana, oltre ad avere partecipato a mostre in mezzo mondo. Abbiamo deciso di cogliere l’opportunit di sostituire l’ulivo della pace collocato nel luogo dell’attentato dei Georgofili con un’opera d’arte donata dal maestro Andrea Roggi alla citt — conferma l’assessore Toponomastica e cultura della Memoria Alessandro Martini —. Questa installazione, che richiama sempre la pianta simbolo di pace e rinascita, sar un segno importante di memoria di quel tragico evento che ha segnato la storia recente della nostra citt e del nostro paese. L’ulivo attualmente ai Georgofili, l’ultimo in ordine di tempo, stato prelevato dagli addetti della Direzione Ambiente e portato presso uno dei vivai comunali per essere recuperato e successivamente sar collocato in uno dei parchi cittadini.

Il posizionamento dell’opera d’arte in programma a breve. Assieme all’opera, verr collocata una targa in memoria: A memoria del Presidente Franco Scaramuzzi, padre dell’olivicoltura, che ha fortemente voluto e promosso la ricostruzione dell’Accademia dei Georgofili dopo il tragico attentato. Oltre ai 5 decessi e numerosi feriti (tra cui la fidanzata di Capolicchio, a cui l’universit di Firenze concesse la laurea alla memoria) l’attentato distrusse o danneggi numerose opere degli Uffizi, aggredendo anche la stessa struttura del museo.

13 agosto 2021 | 11:21

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