Stop alle grandi navi davanti a Piazza San Marco e sul canale della Giudecca a Venezia. Il decreto legge approvato stasera dal Consiglio dei Ministri fa la storia. Una misura a partire dal primo agosto. Le navi da crociera potranno attraccare provvisoriamente a Marghera. Previsti risarcimenti per le aziende che saranno danneggiate dalla decisione e fondi per 157 milioni per gli approdi provvisori a Marghera, appunto. Il decreto stabilisce il divieto di navigazione a Venezia e nelle vie marittime definite di interesse culturale entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Le imbarcazioni interessate dalla decisione dovranno essere interessate da almeno uno di questi requisiti: più di 25.000 tonnellate di stazza lorda; più di 180 metri di lunghezza; più di 35 metri di altezza; produzione superiore allo 0,1% di zolfo. Il resto delle navi potrà continuare a navigare, considerate sostenibili nelle vie marittime definite di interesse culturale. Potranno continuare ad attraccare per esempio le navi da crociera da circa 200 passeggeri. La notizia può essere considerata storica. È arrivata dopo anni di campagne, attivismo, proteste, dibattito e decisioni a metà. La legge era stata approvata lo scorso maggio ma l’attuazione era stata rinviata.
Per il Presidente del Consiglio il decreto è un “passaggio chiave per la tutela della laguna”. Il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini ha definito la decisione come “attesa dall’Unesco e da tutti coloro che sono stati a Venezia e sono rimasti stravolti dalla grandezza di queste navi passare nel luogo più fragile e bello del mondo”. Si lavorerà intanto ad approdi offshore “con l’obiettivo di rendere compatibile l’attività croceristica con la salvaguardia paesaggistica e ambientale”. Il 29 giugno è stato pubblicato dall’Autorità portuale del Mare Adriatico settentrionale il bando per il concorso di idee sui punti di attracco di grandi navi e portacontainer fuori dalla laguna di Venezia. Il vincitore sarà designato entro giugno 2023.
Il provvedimento intanto supera anche le prescrizioni dell’Unesco perché “stabilisce un principio inderogabile, dichiarando monumento nazionale le vie urbane d’acqua Bacino di San Marco, Canale di San Marco e Canale della Giudecca di Venezia”, ha aggiunto Franceschini. La linea è stata condivisa anche dal presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, e da Luigi Merlo, numero uno di Federlogistica-Conftrasporto e direttore delle relazioni istituzionale di Msc.
“Il Decreto adottato oggi costituisce un importante passaggio per la tutela del sistema lagunare veneziano. Queste norme intervengono nell’immediato con le cautele e i ristori necessari per mitigare l’impatto occupazionale sul settore e si affiancano al concorso di idee, il cui bando è già stato pubblicato, per la futura realizzazione e gestione di punti attracco fuori dalle aree protette della laguna con l’obiettivo di rendere compatibile l’attività croceristica con la salvaguardia paesaggistica e ambientale”, recita la nota di Palazzo Chigi che quindi anticipa che “si concluderanno i lavori di completamento del Mose e si realizzerà in tempi brevi l’Autorità della Laguna con la rinascita del Magistrato delle Acque” con le risorse “messe a disposizione per le opere paesaggistiche collegate e i progetti per l’area di Venezia previsti nel Pnrr”, ha precisato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini. 80 milioni di euro con 90 milioni per l’elettrificazione delle banchine. Le grandi navi a Venezia, prima della pandemia, rappresentavano il 3% del Pil, 150 milioni di euro all’anno e 4mila posti di lavoro.
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