16 luglio 2021 – 12:22

«La vicenda di Kme è emblematica della situazione paradossale in cui opera l’industria toscana»

di Redazione Corriere Fiorentino

«La vicenda di Kme e dell’impianto di autoproduzione di energia che l’azienda vorrebbe realizzare è emblematica della situazione paradossale in cui opera l’industria toscana. Mentre regioni come la confinante Emilia Romagna e la Lombardia sono all’avanguardia per l’impiantistica per i rifiuti, in Toscana andiamo avanti essenzialmente con le discariche e con molti progetti avveniristici di non certa concretizzazione; vi è invece da parte del governo regionale un atteggiamento di preclusione verso la termovalorizzazione e altre tecnologie, fra cui quella che ha sposato Kme, che consentono nello stesso tempo di produrre energia e di risolvere il problema rifiuti. Anziché guardare con favore a progetti come quello della Kme, li si ostacola in ogni modo». Lo ha detto, in una nota, Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord.



«Non ci stancheremo mai di ricordare che la valorizzazione energetica dei rifiuti non solo non è in contrasto con i principi dell’economia circolare ma ne è parte integrante: tutto ciò che non si può recuperare come materia va recuperato come energia – ha proseguito Matteini -. Sarebbe una buona cosa per l’ambiente se pubblico e privato insieme realizzassero in Toscana impianti all’avanguardia per produrre energia dai rifiuti civili e industriali. Nel frattempo anche progetti come quello di Kme vengono osteggiati in ogni modo». Per Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord e presidente della sezione Carta e cartotecnica dell’associazione: «Fa bene Kme a puntualizzare che il ritiro del suo progetto non è affatto definitivo ma è solo un atto tecnico volto a ripresentarlo in forma attualizzata: un passaggio reso opportuno dai vari accadimenti che hanno parzialmente cambiato lo scenario al contorno. Come vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, ma ancor prima come imprenditore, guardo con grande interesse e favore al progetto dell’azienda, che va nel senso delle strategie associative ed è funzionale alle esigenze delle imprese de settore cartario. Un settore, voglio ricordarlo, che consente il riciclo della carta da macero per tutta la quantità a oggi tecnicamente possibile, intorno al 90%, e che chiede solo di poter smaltire quanto residua da questo processo virtuoso».

16 luglio 2021 | 12:22

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