La distruzione del verde a Napoli ad opera del Comune

I fallimenti dell'Amministrazione de Magistris
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris

Il più grande fallimento della giunta de Magistris, superiore anche allo sconcio della Galleria Vittoria fuori uso da nove mesi, è stata la politica ambientale

Il più grande fallimento della giunta de Magistris, al di là della disastrosa gestione della cosa pubblica e degli esperimenti malriusciti in quel laboratorio di pazzia politica che ha visto i centri sociali duettare e flirtare con il potere, è senza dubbio la cura del verde a Napoli. Un fallimento superiore a tutti quelli cui siamo stati costretti ad assistere in questi anni. Ben più grave anche dell’emblema della mala amministrazione arancione, ovvero la chiusura della galleria della Vittoria che da 9 mesi spezza in due la città. La scientifica distruzione del verde a Napoli, la cui colpa certamente va attribuita in parte anche ai tagli dei fondi statali che pure ci sono stati, è dovuta alla incapacità della classe dirigente di capire che l’unica vera eredità che si lascia alle generazioni future è quella di un ambiente sano e vivibile. Non si contano gli alberi tagliati sulla collina di Posillipo. Non si contano i parchi cittadini che sono rimasti chiusi per mesi e mesi. E tuttora lo sono. Non si contano gli arbusti che sono stati sradicati in ogni parte della città.

Un disastro amministrativo e politico

Il Comune di Napoli si è sempre fregiato di essere un Ente attento alle esigenze degli ultimi, dei più sfortunati, di quelli insomma che non hanno possibilità di vivere una una vita serena. E che cosa c’è di più sfortunato che vivere in un quartiere senza alberi, senza aiuole, senza fiori. Circondati ovunque da incuria, sporcizia e cemento? Il sindaco de Magistris avrebbe dovuto incrementare la quantità di verde a Napoli invece la sua gestione ha contribuito ad annientare quelle poche tracce che pure esistevano. Questa è la sua colpa più grave. Una responsabilità, come dicevamo, che non è stata lenita dalla presenza in Giunta di movimenti d’ispirazione ambientalista e dal tam tam, promosso nella più classica delle concezioni da «facimm ammuina», anche dal neonato e subito deceduto movimento Stop Biocidio. A Napoli non esiste una Terra dei fuochi per fortuna ma esiste una altrettanto gravissima emergenza ambientale di cui nessuno sembra percepire la pericolosità.

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2021-06-30 05:30:04
Redazione

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