«La porchetta è servita». Condannato per diffamazione

«La porchetta è servita». Condannato per diffamazione



«La porchetta è servita». Condannato per diffamazione

FABRIANO – «La porchetta è servita? Ora sono tutti a tavola, come si può chiaramente leggere con la presente determina Santarelli Gabriele assume il fratello Santarelli Samuele presso l’ufficio tecnico del Comune. Un atto che attendeva la parola fine ad un disegno già noto da tempo. Neppure a Caracas sono arrivati a tanto. Che schifo». Questo post, pubblicato a gennaio del 2022, su due gruppi Facebook, ha fatto finire a processo e condannare per diffamazione, al tribunale di Ancona, l’amministratore delle pagine social, Davide Muratori, fabrianese di 59 anni.

A scrivere il contenuto, stando alle accuse, sarebbe stato proprio lui, alludendo a favoritismi per l’architetto Samuele Santarelli, 49 anni, fratello dell’ex sindaco di Fabriano, il pentastellato Gabriele Santarelli, in merito ad un concorso che il Comune aveva indetto l’8 e il 27 aprile del 2021 per ricoprire il ruolo (a tempo indeterminato) di istruttore direttivo tecnico. L’architetto imparentato con l’ex primo cittadino era arrivato quinto in graduatoria e via via che gli altri sopra di lui hanno rinunciato al posto di lavoro, perché hanno vinto altri concorsi più importanti, è toccato a lui essere assunto. Questo scatenò all’epoca una bufera politica culminata anche sui social network. Sentendosi offeso l’architetto ha denunciato l’internauta. Il processo per diffamazione si è concluso oggi davanti al giudice Pietro Renna che ha condannato il fabrianese, difeso dall’avvocato Anna Mercuri, ad una pena pecuniaria, mille euro e a risarcire la vittima, parte civile con l’avvocato Daniele Carmenati, di 8mila euro.

Nel corso del processo, nelle precedenti udienze, era stato sentito l’ex sindaco che aveva sostenuto che non erano stati fatti favoritismi, c’era stato uno scorrimento nella graduatoria perché altri arrivati prima del parente avevano poi rinunciato all’incarico. Il concorso era aperto a tutti. L’ex primo cittadino aveva appreso della partecipazione del fratello per caso, vedendolo che studiava. L’imputato nel processo si è difeso spiegando che non era stato un attacco alla persona ma solo all’atto amministrativo che è lo scopo della pagina, apartitica, dove si analizzavamo solo gli atti della pubblica amministrazione portandoli a conoscenza dei cittadini. Un concetto ribadito oggi anche nell’arringa del suo avvocato che ha chiesto per il suo assistito l’assoluzione. La diffamazione era stata contestata anche per un post riferito ad un alloggio post sisma assegnato al fratello dell’ex sindaco ma che in realtà andò alla compagna terremotata. Uscite le motivazioni l’imputato potrà ricorrere in appello.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-04-15 21:00:32 da


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