Vittorio Oreggia, ex direttore di Tuttosport e di altri quotidiani ed agenzie di stampa, ci ha scritto inserendosi nella lunga lista dei clienti insoddisfatti del servizio di Riviera Trasporti.
L’azienda, da tempo in mezzo ad un mare di problemi che, negli ultimi giorni ha anche prospettato la possibilità di esternalizzare alcuni servizi. E, dopo l’ultima riunione in Prefettura, la situazione sembra ulteriormente peggiorare, senza dimenticare le molte invettive di passeggeri rimasti a piedi per motivi diversi.
Oreggia, per motivi di lavoro, è dovuto andare nel Principato di Monaco in treno. Per poter prendere il treno da Ventimiglia ha deciso di utilizzare gli autobus di Riviera Trasporti: “Partenza fissata da piazza Colombo a Sanremo alle 6,45 – ci ha detto – e, alle 6.58, tredici minuti dopo l’orario programmato, finalmente il bus è partito con il risultato di arrivare a Ventimiglia con 15 minuti di ritardo e di prendere il treno davvero al volo”.
Fin qui, seppur con qualche disagio, potremmo dire tutto bene ma, purtroppo per Oreggia, le disavventure non erano terminate: “Nel pomeriggio, abituato ai servizi di Torino (efficienti ma non troppo…), sono andato alla stazione dei bus in piazza Colombo, per sapere se domani (ahimé mi ritocca) potevo incappare nello stesso pericolo”.
Oreggia ha trovato la biglietteria chiusa (al lunedì è aperta fino alle 13,30) ed ha approfittato della presenza di un autista per chiedere comunque informazioni: “Il dialogo che ne è scaturito – ci ha detto – si è rivelato surreale. Perché di fronte al mio racconto prima ha detto ‘e si lamenta? le è andata bene’. Ha quindi snocciolato una serie di eventualità tra il grottesco e il funesto dicendomi ‘Potevano essere 20 o 30 minuti, oppure si poteva cancellare la corsa’. A quel punto ho chiesto come mai? ‘Cosa vuole – mi ha risposto – magari c’è l’autista ma non il bus, o magari c’è il bus e non l’autista. Qui funziona così. Mi dia retta – ha concluso l’autista – domani parta almeno un’ora prima così è sicuro di non restare a piedi a Ventimiglia’.”
Oreggia, abituato a viaggiare in tutto il mondo per lavoro ed essendo sanremese di origini, ha deciso di rivolgersi al nostro giornale: “Situazioni del genere non le ho trovare in Africa, forse a Tegucicalpa, in Honduras. Ma lì non c’è nemmeno l’acqua corrente e l’energia elettrica funziona con i generatori. Adesso, in pieno clima di elezioni regionali, leggo Liguria di qui, Liguria di là, Liguria unita, Liguria per il futuro, gronda, cantieri bla bla bla. In realtà, converrebbe uscire dal Terzo Mondo. E in fretta”.
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