Lecce, bufera sulla dirigenza del 118: ci sono le premesse per i ricorsi


LECCE – Concorso a porte chiuse e all’orizzonte si profila una guerra per il posto di vertice del 118. Due candidati su cinque hanno fatto richiesta di accesso agli atti, premessa per un ricorso nelle aule di giustizia, perché sul concorso – che nei giorni scorsi si è chiuso con la pubblicazione delle conclusione della commissione esaminatrice – ci sarebbero molti punti oscuri, primo fra tutti la scelta della commissione di procedere al colloquio orale a porte chiuse. Una decisione motivata dal fatto che essendo la domanda unica per tutti, i candidati ascoltando le risposte degli altri partecipanti ne avrebbero avuto un vantaggio. La richiesta di accesso agli atti è stata avanzata dal secondo classificato, Luigi Vetrugno e da Nicola D’Angelo che si è piazzato al quarto posto della cinquina, ma pare che anche un altro candidato sia pronto ad avanzare la stessa richiesta.

«Quanto accaduto in quel concorso sarà chiarito in altre sedi», premette Vetrugno, professore in Anestesia, Rianimazione, Terapia intensiva e Terapia del dolore all’Università di Chieti. Continua: «Sono arrabbiato. Su PubMed – la più grande banca dati mondiale di ricerca – con il mio nome ci sono 257 articoli scientifici. Lecce perde un’occasione e siccome sono nato al “Vito Fazzi”, a questo città ci tengo. Volevo tornare a casa. Non sono figlio d’arte, ma ho vinto due concorsi: uno a Udine, uno a Chieti e sono stato abilitato a professore ordinario».

Il risultato brucia e Vetrugno è pronto a dare battaglia: «Sono stato in molti ospedali all’estero: Brighton, Toronto, Cleveland, New Orleans, Cambridge, Parigi; sono direttore della Scuola di Medicina e Cure palliative dell’università di Chieti; sono leader nazionale e internazionale nel campo degli ultrasuoni polmonari ed ecocardiografia; sono nella “World’s Top 2% Most Influential Scientists, 2023”, ma tutto questo non è bastato. Con i miei legali ho intenzione di verificare sia la legittimità delle modalità di svolgimento dell’esame che l’attribuzione dei punteggi assegnati ai titoli in mio possesso poiché non ritengo corrispondano al mio curriculum».

Insomma Vetrugno vanta un curriculum di 45 pagine densissime, D’Angelo mette in campo la sua lunga esperienza come vice direttore del 118 al fianco di Maurizio Scardia e, dal momento del suo pensionamento, di facente funzioni in qualità di direttore. D’Angelo ha fatto tutta la gavetta partendo da guardia medica nella Asl di Brindisi. Per 10 anni ha sostituito Scardia quando era assente, è direttore o docente in vari corsi di formazione professionale, coautore di varie pubblicazioni.

La commissione ha deciso che al vertice del 118 di Lecce debba esserci Fabiola Giannoccaro, curriculum di 16 pagine, specializzazioni in Anestesia e in Medicina interna. Vanta due encomi: uno del direttore generale della Asl di Taranto per l’attività svolta in occasione dell’alluvione dell’8 settembre 2003 che mise in ginocchio Massafra e Palagiano, provocando la morte di due persone e danni per milioni di euro, e del black-out del 28 settembre dello stesso anno; l’altra dalle istituzioni joniche, sempre per l’alluvione del 2003, per il coordinamento soccorsi e l’opera prestata sul campo. La prof vanta 4 premi per attività scientifica. Si tratta di capire cosa accadrà nelle aule di giustizia.

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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-12-14 14:36:23 da


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