L’Isis minaccia Di Maio e l’Italia: “Entreremo a Roma”

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Daesh torna a minacciare l’Italia. Nel mirino degli jihadisti c’è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che il 28 giugno ha co-presideuto, insieme al segretario di Stato Usa Antony Blinken, la riunione ministeriale della Coalizione anti-Daesh, tenutasi per la prima volta a Roma, in presenza. Sul numero 294 della rivista on-line al-Naba è stato pubblicato un lungo articolo incentrato sulla riunione della coalizione a cui hanno partecipato delegazioni di più di 80 Paesi e oltre 40 ministri.

All’interno vengono citate le parole di Di Maio che, durante la ministeriale ha sottolineato come non basti contrastare Daesh in Siria ed Iraq, ma serva ampliare il raggio d’azione anche all’Africa e in particolare alla regione del Sahel, la cui sicurezza è legata a doppio filo a quella dell’Europa. “Questa è Dabiq, questa è Ghouta, questa è Gerusalemme. E questa è Roma”, dove “entreremo” si legge nel fitto articolo pubblicato alla pagina 3 della rivista. L’articolo prende in giro la coalizione per la sua presunta incapacità di sconfiggere lo Stato Islamico in Iraq e Siria, minacciando di infliggere una “sconfitta duratura” ai “crociati e ai loro alleati apostati”.

“Non saranno le minacce a fermare l’azione dell’Italia nella lotta al terrorismo. E lo stiamo dimostrando con i fatti”, ha risposto Di Maio in un post su Facebook, sottolineando come la riunione dell’anti-Daesh “è stata importante per rinnovare questo preciso impegno e rafforzare il ruolo dell’Italia”. La priorità per il ministro resta la “sicurezza degli italiani“. “Stiamo lavorando con grande determinazione” per “fermare i flussi migratori irregolari e bloccare i trafficanti di esseri umani”, ha spiegato Di Maio, sottolineando che “stabilizzare la Siria, l’Iraq e il Sahel significa fermare all’origine, in stretta cooperazione con i nostri alleati e i governi interessati, il fenomeno terroristico”.

“Il nostro è un grande Paese, forte e coeso, e la vicinanza che mi avete dimostrato oggi ne è l’ennesima testimonianza”, ha aggiunto il ministro a cui è arrivata piena solidarietà da tutto il mondo politico. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi in una nota ha espresso pieno sostegno al titolare della Farnesina e ha definito “la conferenza anti Daesh un successo”. Il Governo, si legge nel testo, “resta impegnato nel contrasto al terrorismo”. “L’impegno centrale del nostro Paese nella lotta al terrorismo dell’Isis è un punto saldo e indiscutibile”, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico. Mentre la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha parlato di minacce “inaccettabili”. Vicinanza a Di Maio è stata espressa anche dai leader dei maggiori partiti politici, Enrico Letta, Matteo Salvini, Giorgia Meloni. Sulla vicenda è intervenuto anche il garante del M5S Beppe Grillo con un post ironico su Facebook. “Luigi Di Maio non ti preoccupare – ha scritto il garante – sono meno pericolosi dei grillini più agguerriti!”.+



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