Lo sviluppo sostenibile della Calabria secondo il rapporto territor…

Lo sviluppo sostenibile della Calabria secondo il rapporto territor…


ROMA In chiaroscuro la performance della Calabria per come emerge dal Rapporto sui Territori 2024 “Alle radici della sostenibilità” presentato oggi dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) a Roma presso il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). Il Rapporto illustra, attraverso dati e grafici, il posizionamento di Regioni, Province, città metropolitane, aree urbane e Comuni rispetto alla realizzazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030. 

Lo sviluppo sostenibile della Calabria secondo il rapporto territor…

I 100 indicatori e gli obiettivi di Agenda 2030

Una descrizione accurata dello sviluppo sostenibile della Calabria è stata fornita oggi dal Rapporto, giunto alla quinta edizione, che analizza il posizionamento, l’andamento nel tempo e la distanza di Regioni e Province autonome, Città metropolitane e Province rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals – SDGs) sulla base di circa 100 indicatori statistici e affronta temi di grande rilievo e attualità per le politiche territoriali, tra cui: decarbonizzazione dei trasporti, dissesto idrogeologico e altri rischi (sismico, vulcanico, desertificazione, siccità, incendi ecc.), rigenerazione urbana, qualità dell’aria, infrastrutture verdi, politiche abitative.

Bene Cosenza e Vibo Valentia

A livello provinciale, Cosenza e Vibo Valentia presentano il numero più elevato, seppur abbastanza contenuto (tre su dodici), di Goal con valore superiore alla media nazionale. Per quanto riguarda gli Obiettivi quantitativi, la Calabria può raggiungere o avvicinare il 25% degli obiettivi, mentre per il restante 75% la situazione è stabile o addirittura in peggioramento.
Sulla base degli indici compositi che sintetizzano gli indicatori statistici di base utilizzati per il calcolo degli indici compositi relativi ai diversi Goal considerati, nel periodo 2010-2023 (in caso di periodo diverso gli anni sono esplicitati), la Calabria presenta:

• un forte miglioramento per: o il consumo e produzione responsabile (G12). Migliorano significativamente sia la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (+42,1 punti percentuali fino al 2022) sia la produzione di rifiuti urbani pro-capite (-63,6 kg per abitante tra il 2010 e il 2022).

• un lieve miglioramento per: o la giustizia e istituzioni (G16), si riducono gli omicidi volontari (-2,1 per 100.000 abitanti fino al 2022) e l’affollamento degli istituti di pena (-64,9 punti percentuali); aumenta l’indice fiducia nelle istituzioni (+0,7 punti dal 2012).

• una sostanziale stabilità per: o l’agricoltura e alimentazione (G2). Aumentano la quota di superficie agricola utilizzata investita da coltivazioni biologiche (+17,3 punti percentuali fino al 2022), ma anche l’eccesso di peso dei minori (+3,8 punti percentuali tra il 2011 e il 2022); o la salute (G3).

Posizionamento rispetto agli Obiettivi quantitativi per Regioni e Province autonome

La qualità della vita

Aumenta l’indice di vecchiaia (+54,3 punti percentuali) e diminuisce il numero di medici di medicina generale (-1,1 per 10.000 abitanti tra il 2013 e il 2022); in positivo aumentano il numero di infermieri e ostetrici (+1,3 per 1.000 abitanti tra il 2013 e il 2022) e si riduce la percentuale di fumatori (- 3,7 punti percentuali); o l’istruzione (G4). Si riducono la lettura di libri e quotidiani (-6,2 punti percentuali), ma anche l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione (-8,2 punti percentuali tra il 2018 e il 2023); o la parità di genere (G5). Aumenta la percentuale di donne Consigli Regionali (+16,2 punti percentuali tra il 2014 e il 2023); peggiorano il rapporto di femminilizzazione della retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (-1,1 punti percentuali tra il 2010 e il 2022), registrando nell’ultimo anno disponibile un valore pari a 69,6% e il divario occupazionale di genere (-1,4 punti percentuali tra il 2018 e il 2023), con un valore pari a 56,9% al 2023; o l’energia (G7).

Aumenta l’energia elettrica da fonti rinnovabili (+22,5 punti percentuali fino al 2022), ma anche l’intensità energetica (+10,4 TEP per milione di euro fino al 2021); o il lavoro e crescita economica (G8). Diminuisce il tasso di infortuni mortali ed inabilità permanenti (-6,0 per 10.000 occupati tra il 2018 e il 2022) ma anche gli investimenti fissi lordi su Pil (-4,9 punti percentuali fino al 2021); o le imprese, innovazione e infrastrutture (G9).

La copertura della rete fissa di accesso ultraveloce a internet aumenta (+29,8 punti percentuali tra il 2018 e il 2023), mentre diminuiscono gli utenti assidui dei mezzi pubblici (-3,9 punti percentuali); o le città e comunità (G11). Aumenta l’indice di abusivismo edilizio (+12,3 punti percentuali tra 2010 e 2022) e diminuisce la difficoltà di accesso ad alcuni servizi essenziali (-3,3 punti percentuali al 2022).

Posizionamento rispetto agli Obiettivi quantitativi per Città metropolitane

I parametri peggiori

Il rapporto segnala invece un peggioramento per: o la povertà (G1). Aumentano l’Incidenza di povertà assoluta individuale a livello ripartizionale (+8,0 punti percentuali), l’incidenza di povertà relativa familiare (+2,6 punti percentuali tra il 2014 e il 2022) e il rischio di povertà o di esclusione sociale (+8,6 punti percentuali tra il 2021 e il 2023); o l’acqua pulita e servizi igienico sanitari (G6). Aumentano sia l’irregolarità nella distribuzione dell’acqua (+11,7 punti percentuali fino al 2022), sia la dispersione idrica (+13,3 punti percentuali tra il 2012 e il 2022); o le disuguaglianze (G10). Aumentano sia le disuguaglianze di reddito disponibile (+2,2 punti percentuali tra 2010 e 2022) sia l’emigrazione ospedaliera (+4,3 punti percentuali al 2022); o la vita sulla terra (Vita sulla terra (G 15)).
Tra il 2012 e il 2022, aumentano l’impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale (+0,1 punti percentuali), la frammentazione del territorio naturale e agricolo (+3,0 punti percentuali) e l’indice di copertura del suolo (passato da 103,81 a 106,27).

Andamento e livello degli indici compositi
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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2024-12-13 14:21:54 da Redazione Corriere


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