M5s contro il finanziamento dell’opera

A Bruxelles è stato approvato, in seconda lettura, il nuovo regolamento del Meccanismo di interconnessione in Europa, un programma per il finanziamento delle infrastrutture dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni per il 2021-2027, con nuove risorse per lo sviluppo di infrastrutture sostenibili e di elevata efficienza nei settori dei trasporti, del digitale e dell’energia. La dotazione finanziaria del fondo è di circa 30 miliardi, di cui 23 sono destinati ai trasporti, 5 all’energia e 2 al digitale.

Il 60% della dotazione finanziaria dell’MCE sarà riservato agli obiettivi climatici, mentre il 15% dei finanziamenti per il pilastro energetico andrà a progetti transfrontalieri nel settore dell’energia rinnovabile. Tra i progetti finanziati, che dovranno essere approntati entro il 2030, rientra anche la Tav (la galleria di base e le tratte di accesso della Torino-Lione), infrastruttura vista come fumo negli occhi dal M5s, che infatti non hanno sostenuto regolamento all’Europarlamento, definendolo un “autogol”, pur condividendo le altre opere che verranno finanziate.

“I cittadini europei chiedono trasporti efficienti, veloci e sostenibili. È questa la strada per unire l’Europa ed è su questi obiettivi che, i 30 miliardi che l’Unione europea stanzia, devono essere spesi – ha  dichiarato Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in un intervento in plenaria – Il regolamento sul meccanismo per collegare l’Europa presenta molte luci ma anche qualche ombra. Sono positivi gli investimenti sulla digitalizzazione e il rafforzamento dei corridoi che dal Nord Europa portano al Sud Italia ma avremmo voluto una maggior ambizione sulla decarbonizzazione delle reti energetiche chiudendo la porta al gas e aprendola alle rinnovabili”.

“Inoltre è assurdo continuare a ignorare le critiche della Corte dei Conti europea al progetto Tav Torino-Lione sui ritardi vergognosi, le previsioni di traffico gonfiate e le conseguenze dannose sull’ambiente”.

“Piuttosto – aggiunge ancora l’europarlamentare pentastellato – concentriamoci su opere che abbiano un reale valore aggiunto, opere che servono ai cittadini e non cattedrali nel deserto”.

Il fondo garantirà inoltre il completamento di diversi progetti transeuropei essenziali: oltre alla Torino-Lione anche la Rail Baltica, un’infrastruttura di ricarica di carburanti alternativi e l’introduzione della copertura 5G su importanti assi di trasporto.

Il Parlamento ha inoltre approvato delle nuove misure per promuovere la realizzazione della rete transeuropea dei trasporti, già concordate con il Consiglio, e volte a semplificare la procedura di rilascio delle autorizzazioni per progetti TEN-T (Trans-European Networks – Transport), e agevolarne così il completamento. Gli Stati membri dovranno indicare un referente per ciascun promotore di progetto e garantire che le autorizzazioni per il lancio di un progetto siano concesse in un tempo massimo di quattro anni.

Entrambi i testi legislativi sono stati approvati senza votazione finale visto che nessun emendamento al testo concordato col Consiglio è stato adottato. I Verdi avevano presentato un emendamento di stralcio, che in sostanza respingeva l’accordo tra Parlamento e Consiglio sul nuovo Meccanismo di interconnessione in Europa, e che però non è passato: 114 voti a favore del rigetto, 518 contro e 58 astenuti (tra cui appunto il M5s).

“Si parla tanto di lotta al cambiamento climatico ma quando è davvero il momento di cambiare le cose si tirano tutti indietro. È quello che hanno dimostrato le forze politiche che hanno respinto l’emendamento da noi presentato, in cui chiedevamo di bocciare una proposta assolutamente inadeguata all’emergenza climatica. I negoziati hanno partorito un accordo che consentirà ancora a lungo i finanziamenti pubblici a gasdotti e infrastrutture militari, nonché a mega progetti come la Torino-Lione”, ha detto Piernicola Pedicini, ex eurodeputato pentastellato ora passato con i Verdi europei.

“L’obiettivo del Green Deal è quello di favorire il passaggio a un’economia verde, purtroppo però nei fatti, vengono ancora preservati gli interessi delle grandi industrie. Proprio mentre la Commissione chiede giustamente ai privati di creare opportunità di finanziamento sostenibile e rafforzare gli obiettivi ambientali dell’Unione, i soldi pubblici vanno ancora nella direzione sbagliata. La responsabilità non è solo delle autorità europee, ma anche di tutti gli attori politici degli Stati Membri. Il voto di oggi è un altro atto di sabotaggio al futuro del nostro Pianeta, come quello sulla nuova politica agricola comune”.

Tav, affidati appalti per 3 mld di euro per il lato francese

La Tav, l’asse della rete TEN-T Corridoio Mediterraneo che unisce la penisola iberica all’est europeo, va avanti. Al via i lavori dello scavo del ‘tunnel di base’ della nuova ferrovia sotto le Alpi tra Francia e Italia. Oggi Telt, il promotore pubblico incaricato di costruire  i 57 chilometri sotto le Alpi della linea ad alta velocità, la tratta internazionale tra Saint Jean de Maurienne e Susa, ha comunicato di aver affidato i lavori dei tre lotti della linea, nella tratta francese, per un valore complessivo di tre miliardi di euro. Nei prossimi mesi toccherà al lotto italiano, che vale circa un miliardo di euro per i lavori di scavo del tunnel che sbucherà a Susa, in provincia di Torino.

I cantieri sui tre lotti della ferrovia rappresentano l’80% dello scavo del tunnel di base. I lavori saranno eseguiti sia con le frese meccaniche e sia in modo tradizionale a causa della complessità dal punto di vista geologico del massiccio alpino. Solo il successivo lotto 4, sul territorio italiano, potrà svolgersi con l’ausilio dello scavo meccanizzato delle frese. “È un pezzo del corridoio mediterraneo, che ha il suo pannello chiave nell’attraversamento alpino”, commenta Mario Virano direttore generale di Telt, nel corso della presentazione di oggi, che ha seguito la riunione a distanza tra Roma e Parigi del Cda della società, controllata sia dallo Stato francese sia da quello italiano. “Gli affidamenti di oggi – aggiunge – si tradurranno rapidamente in lavoro sui cantieri, generando già in corso d’opera quello sviluppo economico per i territori su cui i governi italiano e francese si sono impegnati; il tutto all’insegna della sostenibilità, elemento fondamentale che ha trovato rappresentanza nei bandi di gara e cui i raggruppamenti candidati hanno dato risposte importanti”.

Ma i tempi potrebbero allungarsi. L’entrata in servizio della nuova linea ferroviaria slitta al 2032. “La pandemia di Covid – ha detto oggi il direttore generale di Telt Mario Virano – ha prolungato i tempi di almeno un anno (fino a qualche tempo l’inaugurazione era possibile nel 2030, ndr), al momento, non è previsto un ulteriore aggiornamento rispetto a quanto aveva detto l’ex ministro (Paola De Micheli ndr). Noi abbiamo in mano le leve operative, ma quelle autorizzative sono in mano agli Stati, ed è necessario che l’intero sistema funzioni al meglio”.



Source link

Lascia un commento