Mancata precedenza allo stop, un sorpasso poi le botte. Padre di fa…

Mancata precedenza allo stop, un sorpasso poi le botte. Padre di fa…




Mancata precedenza allo stop, un sorpasso poi le botte. Padre di fa…

CHIARAVALLE – Moglie e marito tornavano a casa in auto, dopo essere stati al cimitero. Una coppia con bambini, anche questa in automobile, rientrava invece da un pomeriggio trascorso al mare. Il tragitto dei due veicoli si è incrociato all’altezza di via San Bernardo ed è finita a botte. A scatenare il parapiglia è stata una mancata precedenza ad uno stop da parte di moglie e marito, due 50enni di Chiaravalle, che poi le hanno prese da un padre di famiglia che viaggiava nell’altro mezzo con a bordo la compagna e i loro due figli. Stando alle accuse, che hanno portato a processo un 31enne della Vallesina per violenza privata e lesioni personali, commesse il 22 maggio del 2022, moglie e marito sarebbero stati sorpassati e costretti a fermarsi dopo che il 31enne si è piazzato davanti a loro impedendogli di proseguire. L’imputato sarebbe sceso e avrebbe spinto a terra l’uomo dell’altra auto che non gli aveva dato la precedenza, colpendolo con calci e pugni. La moglie della vittima sarebbe scesa per aiutare il consorte ma sarebbe stata aggredita anche lei con calci agli stinchi.

A quel punto sarebbe intervenuta la compagna del 31enne, incinta di sette mesi, che avrebbe preso per il collo la donna. Ad avere la peggio sarebbero stati i due chiaravallesi, finiti in ospedale con 30 e 5 giorni di prognosi. Erano risaliti all’aggressore perché avevano fotografato la targa dell’auto e anche grazie alle telecamere di pubblica sicurezza. Moglie e marito avevano fatto denuncia ai carabinieri. Giovedì, davanti alla giudice Paola Moscaroli, è stata sentita la compagna dell’imputato, difeso dall’avvocato Tommaso Rossi. Ha sostenuto che sarebbe stata la coppia ad aggredire lei e il suo compagno perché gli aveva suonato il clacson dopo una mancata precedenza. «Abbiamo sorpassato la loro auto – ha riferito la testimone -. Ci lampeggiavano di continuo allora ci siamo fermati pensando volessero scusarsi invece ci hanno picchiato incuranti che ero incinta. L’uomo ha detto al mio compagno

“ti ammazzo”. La donna mi ha risentito di insulti, si è avvinghiata sul mio compagno come un koala. Io sono scesa per aiutarlo perché lo stavano picchiando. In auto avevamo i bambini che piangevano, tornavamo dal mare, una scena terribile che vorrei solo dimenticare». Moglie e marito, le presunte vittime, sono parte civile con l’avvocato Marianna Fioretti. Prossima udienza il 4 febbraio.


Leggi tutto l’articolo Mancata precedenza allo stop, un sorpasso poi le botte. Padre di fa…
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-26 09:47:33 da


0 Comments