Manda il marito a processo per maltrattamenti ma era lei a picchiar…

Manda il marito a processo per maltrattamenti ma era lei a picchiar…



Manda il marito a processo per maltrattamenti ma era lei a picchiar…

ANCONA – Picchiata e minacciata di morte dal marito che non le avrebbe dato nemmeno i soldi per fare la spesa. Ma qualcosa nei racconti della donna faceva acqua perché l’unico certificato di lesioni riportate dall’ospedale era del marito, con un braccio rotto, preso a padellate dalla moglie. Riportò 35 giorni di prognosi. L’uomo, 30 anni, del Senegal ma residente in città dove lavora come falegname, rischiava una condanna per maltrattamenti aggravati ma la giudice Francesca De Palma lo ha assolto perché il fatto non sussiste. Giovedì è arrivato il verdetto, nel corso dell’udienza preliminare dove si procedeva con il rito abbreviato. La difesa del senegalese, l’avvocato Antonio Gagliardi, ha prodotto il certificato di lesioni subite dall’imputato. Gli atti saranno ora inviati alla Procura per valutare eventuali azioni contro la vittima (se procedere penalmente per calunnia o altro) per le dichiarazioni fatte in sede di denuncia e poi al tribunale dei Minorenni. 

La coppia vive insieme ad Ancona da tre anni. La moglie, 31 anni, è anche lei senegalese e ha raggiunto il marito in Italia nel 2021. Nel 2022 è nata la loro figlia. Stando alla denuncia, fatta a giugno del 2023 alla squadra mobile, i problemi con l’uomo sono arrivati con la nascita della piccola. Lui non avrebbe voluto contribuire al mantenimento della bambina e nemmeno a quello della moglie. Quando la donna gli chiedeva i soldi per comprare la spesa lui avrebbe risposto “non li ho” uscendo di casa e lasciandola senza mangiare. Il marito si sarebbe appropriato anche del bonus bebè, spendendo tutto il denaro per lui. Con i soldi avrebbe acquistato perfino un’automobile. Per provvedere ai bisogni della bambina la moglie avrebbe chiesto aiuto ad uno zio a Genova ma quando questo è tornato in Senegal si sarebbe trovata di nuovo senza denaro. A provvedere a lei, con dei pasti, e alla piccola, ci avrebbe pensato una sua amica. Le prime percosse le avrebbe ricevute a giugno del 2023, in due occasioni. La prima quando gli avrebbe chiesto di comprare delle medicine alla figlia che stava male e la seconda quando voleva chiamare la madre con il cellulare. In casa erano arrivati anche i carabinieri, chiamati dai vicini che sentivano urlare.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-23 09:31:07 da


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