E’ ripreso l’esame della manovra nella commissione Bilancio alla Camera. La seduta notturna infatti non è bastata per chiudere l’esame degli emendamenti. L’obiettivo resta comunque quello di chiudere in giornata con il via libera al mandato ai relatori. Lo conferma uno dei relatori, Ylenia Lucaselli (FdI): “Sì, assolutamente sì”, si chiude oggi, risponde ai cronisti. “Non manca molto, un paio d’ore e finiamo tutto”.
Si attendono ancora diverse riformulazioni. Queste le principali:
Quattrocento milioni di euro in due anni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che serviranno anche per ripristinare le risorse del fondo Automotive. Le risorse sono contenute in un emendamento dei relatori che modifica lo stato di previsione del Mimit nell’ambito della missione 11, “competitività e sviluppo delle imprese, programma 13 – Politiche industriali, per la competitività, il Made in Italy e gestione delle crisi d’impresa”. La modifica aggiunge 200 milioni per il 2026 e 200 milioni per il 2027. Risorse che, precisano fonti del Mimit, andranno al fondo Automotive, per ripristinare i tagli previsti in manovra.
Stretta sui ricorsi delle associazioni contro i calendari della caccia decisi dalle Regioni, con la possibilità “qualora la domanda cautelare sia accolta e fino alla pubblicazione della sentenza” di consentire l’attività venatoria in base al calendario precedente. E’ quanto prevede un emendamento riformulato della Lega alla manovra e approvato in commissione Bilancio.
La proposta di modifica inserisce, inoltre, anche il Comitato faunistico nazionale, istituito presso il ministero dell’Agricoltura, che prevede al suo interno componenti delle associazioni di cacciatori tra gli organismi che, oltre all’Ispra, vanno sentiti per definire le specie e i periodi nei quali è consentita l’attività di caccia all’interno dell’annata venatoria.
Inoltre, salgono da 20 a 50 milioni di euro i fondi destinati a misure in favore dell’editoria nel 2025. Lo prevede un subemendamento dei relatori alla manovra. A parte la cifra che aumenta, non cambia il resto della norma che stanzia fondi “in considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei costi di produzione e al fine di sostenere la domanda di informazione”.
La maratona notturna in Commissione ha portato all’approvazione di numerosi emendamenti. Fra le principali novità, salta l’equiparazione dei compensi dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quelli dei colleghi eletti. Un emendamento riformulato dei relatori alla manovra prevede solo il “diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni”.
A questo fine è istituito presso la Presidenza del consiglio dei ministri un Fondo con una dotazione di 500.000 euro annui dal 2025. Le risorse sono destinate alle Amministrazioni interessate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia.
Cambia poi la norma sul divieto ai compensi extra Ue, la cosiddetta norma anti-Renzi. Un emendamento riformulato dei relatori alla manovra esclude i componenti del governo (inclusi inizialmente), introduce il vincolo di un’autorizzazione e fissa un tetto ai compensi. La norma riguarda solo presidenti di Regione e delle province autonome di Trento e Bolzano e i parlamentari, fatta eccezione per coloro che sono stati eletti all’estero: non potranno “accettare, durante il proprio mandato, contributi, prestazioni, controprestazioni o altre utilità erogati, direttamente o indirettamente, da parte di soggetti pubblici o privati, anche mediante interposizione di persona o di società o enti, non aventi sede legale e operativa” nell’Ue o paesi dello spazio economico europeo. Il divieto “non si applica in caso di preventiva autorizzazione” degli organi di appartenenza, solo nel caso in cui il compenso percepito non superi i 100.000 euro l’anno.
Arriva poi un fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore delle studentesse e degli studenti nelle scuole. La proposta di modifica, voluta dal Pd e inserita nella manovra prevede una dotazione di 10 milioni per il 2025 e 18,5 milioni a decorrere dal 2026.
Salta invece l’incremento dell’1,8% per il 2025, delle tariffe autostradali corrispondente all’indice di inflazione programmato nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029 previsto in un emendamento dei relatori alla manovra. Il governo ha dato, infatti, parere di invito al ritiro all’emendamento dei relatori in materia.
Via libera a un aumento di 5 punti, dal 25 al 30% del limite di detassazione delle mance che il personale che lavora nei bar o nei ristoranti riceve dai clienti. E ok a un innalzamento da 50mila a 75mila del tetto di reddito sotto la quale si applica.
La Commissione ha approvato inoltre un emendamento della Lega che introduce un bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica per sostituire apparecchi obsoleti. Il contributo può corrispondere al massimo al 30% del costo dell’elettrodomestico e in misura non superiore a 100 euro per apparecchio, elevati a 200 se l’Isee del nucleo familiare dell’acquirente è sotto i 25mila euro. Il contributo è fruibile per un solo elettrodomestico.
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www.ansa.it è stato pubblicato il 2024-12-17 19:22:58 da
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