Collettiva a Vitulano a ‘Casa Turese Arte Contemporanea’
(ANSA) – NAPOLI, 12 LUG – Un paesaggio per raccontare le
proprie emozioni, per una descrizione non solo fisica di un
luogo ma anche di uno stato d’animo, di un momento della propria
vita, di un sentimento. E’ questo il senso della mostra
‘Paesaggi’ in corso a Vitulano, nel Sannio (fino al 30
settembre), per iniziativa della Galleria Casa Turese Arte
Contemporanea’ (direttore artistico Tommaso De Maria) con una
collettiva, a cura di Rita Alessandra Fusco, alla qual
partecipano Pino Deodato, Stefano Di Stasio, Paolo Laudisa,
Nicola Maria Martino, Antonio Mastronunzio, Klaus Karl Mehrkens,
Gian Marco Montesano, Micheal Rotondi, Mario Salina, Mario
Schifano, Nicola Torcoli.
Un racconto collettivo, come si legge nel testo critico, nel
quale “ci troviamo di fronte, ovviamente, ad artisti con storie
e percorsi di vita diversi, ma che ben dialogano tra di loro
perché sono uniti dallo stesso comune denominatore: esprimere sé
stessi attraverso un paesaggio, un particolare della propria
esistenza da condividere. Sono opere di forte intensità emotiva,
che riescono a farci rivivere gli stati d’animo di ciascun
artista – i cambiamenti personali e sociali, lo stupore di un
particolare momento – attraverso un cielo abbozzato o un albero
stilizzato, poiché sono lavori che non si soffermano sulle forme
ma sui significati, sui contenuti”.
E ancora, si legge nel testo di Rita Alessandra Fusco “…il
paesaggio ha sempre celato qualcos’altro, ha sempre accompagnato
una narrazione non solo fisica, ma anche e soprattutto emotiva,
etica, divulgativa.” L’idea, per l’appunto, è quella di far
emergere attraverso il lavoro di ciascun artista, il forte
potere e valore divulgativo di un paesaggio artistico che non si
sofferma solo sulle forme, bensì svela qualcosa di insito,
inconscio, nei contenuti. “Dopo tanto tempo fermi, ripartire con
una mostra collettiva mi sembrava la cosa più giusta da fare.
Tutti noi abbiamo tenuto dentro riflessioni e pensieri in questi
mesi di chiusura e solitudine, mi sembrava i modo migliore per
metabolizzare questa cosa in maniera collettiva, attraverso un
messaggio importante sostiene Tommaso De Maria, direttore
artistico della Galleria di Via Fuschi di Sopra. (ANSA).
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