Non ha prodotto risultati l’incontro avuto ieri tra gli esponenti della maggioranza per cercare di risolvere la crisi politica dell’amministrazione comunale a Nola.

Nell’incontro, che ha visto la partecipazione dei consiglieri di Più Nola, Nola 801, Uniti per Nola, si è cercato di far rientrare la frattura tra Nola Democratica e Nola in Movimento, dopo la revoca di assessorati e deleghe operata dal sindaco, Gaetano Minieri.

Alla rappresentanza dem sarebbe stata avanzata la possibilità di rientro in Giunta, rifuggita però da consiglieri ed assessori, oltre ad un documento, non protocollato, dove l’architetto Felice Spampanato avrebbe sottoscritto le sue dimissioni dalla posizione di dirigente dell’ufficio tecnico comunale.

Una questione di progettualità, che va oltre le logiche “poltronistiche” di palazzo. Una crisi che deve necessariamente passare per la discussione in consiglio comunale, discutendo sui grandi temi che coinvolgono la città, Università e bilancio in primis. 

Operazione di ricomposizione che resta, però, complicata e delicata. Il sentore, già presente da tempo, è che non siano rimasti margini per il dialogo all’interno delle forze di maggioranza.

Si attendono ora sviluppi. Il tavolo si è dato una scadenza a brevissimo termine, con un aggiornamento già atteso giovedì sera. Da qui uscirà la soluzione di questa nuova puntata della crisi di Palazzo di città. Ma l’impressione è che, nonostante i dissapori, i protagonisti scenderanno tutti a più miti consigli, cercando di trovare una soluzione ad un malumore che si trascina da fin troppo tempo.





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