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Condividiamo il post pubblicato dal gruppo “Nuova Primavera Maiorese” sulla propria pagina Facebook: «Basta fare un giro in Costiera per verificare un’incomprensibile differenza, in pochissimi chilometri, tra Maiori e gli altri centri costieri. Ravello è un valido esempio, benché fino a 30 anni fa non avesse neppure avviato l’attuale percorso turistico che oggi la vede al TOP delle classifiche mondiali. Ordine e pulizia in ogni vicolo fanno da giusto contorno ad un contesto sempre più rivolto ad una clientela di alto livello.
Il decoro urbano non è solo un beneficio sociale e culturale, lo specchio di una Comunità, ma anche strumento propulsivo in chiave turistica ed economica. Ed in economia “la moneta cattiva scaccia la moneta buona”.
Eppure anche Maiori, oltre alla spiaggia più vasta di tutta la Costiera, possiede Palazzi e Conventi storici, Chiese ed Abbazie, sentieri panoramici ed oasi naturali di assoluto valore naturalistico e culturale.
Eppure anche Maiori possiede una storica cultura dell’accoglienza degli operatori turistici, imprenditori e lavoratori, che non ha nulla da invidiare ad altre realtà costiere.
Eppure anche Maiori possiede giovani talenti nel mondo dello spettacolo che tanto potrebbero creare nel proprio paese!
Un patrimonio straordinario di risorse ambientali e culturali abbandonato in un contesto che non consente di sviluppare potenzialità inespresse e quella crescita che Maiori meriterebbe, per quanto possiede.
Ormai da decenni assistiamo ad un lento declino, semplicemente perché la classe media (classico target del mercato turistico maiorese) sprofonda sempre più verso la povertà. E perché scelte sbagliate hanno abbandonato da anni i nostri giovani ed i nostri operatori, e sbeffeggiato il nostro straordinario patrimonio degradandolo a discarica, sede di uffici comunali o di impianti industriali in via di progettazione, arrivando perfino a costruire nell’ultimo giardino storico superstite nel centro urbano!
Ancora oggi sosteniamo la necessità di qualificazione, diversificazione e destagionalizzazione dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo delle risorse ambientali e culturali tipiche locali, quali nuove opportunità di attrazione dei nuovi turismi.
Un percorso che ovviamente presuppone la volontà di tutti, per una sfida comune, per un’equa crescita sociale, economica e culturale di tutta la Comunità».
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