“I vaccini sono una delle conquiste più importanti nella storia della medicina. Le vaccinazioni obbligatorie sono lo strumento che la comunità scientifica ci consiglia per debellare patologie solo apparentemente sconfitte per sempre”. Era il 2018 e la leader di FdI Giorgia Meloni scriveva queste parole su Twitter. Sono passati solo due anni, ma l’opinione di Meloni sulla vaccinazione obbligatoria è cambiata radicalmente. 

“L’idea di utilizzare il Green Pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana” ha scritto la leader di FdI su Twitter ieri. Meloni si è scagliata contro la decisione del presidente francese Macron di impedire l’ingresso nei locali al chiuso, agli eventi e sui mezzi pubblici alle persone che rifiutano di vaccinarsi e che quindi non possiedono il Green Pass. In un post su Twitter ha definito la decisione di Macron “una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza”. Meloni ha poi spiegato che la vaccinazione deve avere a che fare con la libertà individuala, che per il suo partito è “sacra e inviolabile”. 

Eppure nel post di due anni prima Meloni spendeva parole d’elogio nei confronti della vaccinazione obbligatoria. E anzi, sottolineava l’importanza di non fornire messaggi contraddittori su questo aspetto. “Lanciare messaggi confusi e contraddittori, con il rischio di alimentare paure e notizie false, è un errore che la politica non deve commettere. La salute degli italiani, e in particolare dei nostri figli, non è argomento sul quale dividersi o dare giudizi sommari” scriveva nel post. 

È subito arrivata la reazione critica di Roberto Burioni alle parole di Meloni scritte ieri su Twitter. “La battaglia di Giorgia Meloni per garantire al virus la libertà di uccidere, rovinarci la vita, farci chiudere le scuole, distruggere l’economia non la capisco e non c’entra niente” ha scritto in un post sempre sullo stesso social network. Il virologo, facendo riferimento ad alcuni accenni storici, ha poi ricordato alla leader di FdI che “la prima vaccinazione moderna obbligatori risale al 1939″. In quell’anno, quando come presidente del Consiglio c’è Benito Mussolini, viene resa obbligatoria la vaccinazione antidifterica entro i primi due anni di vita. 





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