Per la neuromodulazione terapeutica della malattia
(ANSA) – SIENA, 20 LUG – Effettuato all’ospedale di Siena,
per la prima volta in Toscana, un innovativo intervento
neurochirurgico per la neuromodulazione terapeutica della
malattia di Parkinson, un’alternativa ‘elettrica’ alla terapia
farmacologia. “Si tratta di un’importante innovazione – spiega
Alessandro Rossi, direttore dipartimento di scienze neurologiche
e motorie – e un’opportunità terapeutica rilevante per quei
pazienti che, pur rispondendo alla terapia farmacologia, hanno
uno stadio così avanzato della malattia che la loro qualità di
vita non è più soddisfacente a causa di sintomi motori
fortemente invalidanti tra cui tremori a riposo, rigidità e
lentezza nei movimenti”.
“Gli interventi di stimolazione cerebrale profonda vengono
effettuati a Siena sin dal 2004, con il posizionamento di
piccoli elettrodi intracerebrali connessi a un neurostimolatore
elettrico – spiega Simone Rossi, neurologo dell’Uoc neurologia e
neurofisiologia clinica diretta da Rossi -. L’innovatività
consiste nel tipo di elettrodi impiantati”: nell’ultimo
intervento “sono stati usati elettrodi ‘direzionali’, cioè ogni
contatto stimolante è suddiviso in tre parti, consentendo quindi
una migliore personalizzazione della stimolazione e una maggiore
possibilità di controllo di potenziali effetti collaterali.
Inoltre, questi elettrodi sono anche in grado di registrare
l’attività dei neuroni vicini, così che il neurologo può
rendersi conto delle anomalie ‘elettriche’ e correggerle al
meglio, variando i parametri di stimolazione. Il
neurostimolatore è un dispositivo di piccole dimensioni, simile
a un pacemaker, che invia all’area del cervello malfunzionante a
causa del Parkinson dei segnali elettrici attraverso fili
estremamente sottili collegati agli elettrocateteri impiantati.
Tale terapia risulta efficace, oltre che per il Parkinson, anche
per il controllo del tremore essenziale e delle distonie gravi,
nei pazienti che non possono essere controllati in maniera
adeguata tramite terapia farmacologica”. “Attraverso la
segmentazione dell’elettrodo – aggiunge il neurochirurgo
Francesco Cacciola che ha effettuato l’intervento – riusciamo a
migliorare il campo elettrico che viene generato. Questa nuova
tecnologia permette quindi di orientare il campo elettrico per
stimolare solo l’area che ci interessa, potenziando
ulteriormente la precisione con la quale andiamo a stimolare
un’area millimetrica all’interno del cervello per migliorare i
sintomi del Parkinson o dei tremori essenziali”. (ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA