Oltre il danno, la beffa. Ogni giorno milioni di automobilisti sono alle prese con rallentamenti, code e cantieri nella rete autostradale italiana. Se ciò non bastasse, le tariffe pagate per percorrere le autostrade sono tra le più alte d’Europa (in questa speciale classifica ci batte soltanto la Francia).

A tutto questo, però, sta per aggiungersi un’ulteriore beffa: dal 1° agosto i pedaggi delle autostrade potranno subire pesanti rincari dopo la scadenza della sospensione dell’adeguamento tariffario dei pedaggi fissata per il prossimo 31 luglio. La sospensione era stata imposta dal governo per venire incontro alle famiglie italiane, già duramente provate da una pandemia ancora pericolosa.

Stangata sui pedaggi autostradali, Assoutenti chiede l’intervento del Ministero dell’Economia

Assoutenti, tramite il presidente Furio Truzzi, chiede l’intervento del Ministero dell’Economia e del Mims (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile) per prorogare la sospensione e bloccare così ogni possibile aumento dei pedaggi in un’estate che si preannuncia rovente sotto molti punti di vista.

L’associazione fa notare inoltre che i rincari arriverebbero proprio nel bel mezzo dell’esodo estivo previsto – come tutti gli anni – a partire dalla prima settimana del mese di agosto, quando gli automobilisti italiani dovranno affrontare un’altra situazione problematica, quella legata al rincaro della benzina e del diesel.

Fonti del Ministero smentiscono la stangata dei pedaggi in autostrada

Sull’argomento, sollevato da diversi quotidiani nazionali, è intervenuto anche Il Messaggero. Citando fonti del Ministero delle Infrastrutture delle Mobilità sostenibili, “non scatterà alcuna variazione al rialzo dei pedaggi autostrali, nonostante l’approvazione del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) del piano economico-finanziario delle concessionarie.

A conferma di ciò, occorre ricordare come eventuali aumenti potrebbero essere applicati solo in sede di approvazione dei piani per i vari concessionari, che tradotto in termini temporali significa mesi. Tra le altre cose, al momento non c’è alcuna volontà governativa che spinga in questa direzione.

Questo quanto si apprende da fonti della società Autostrade per l’Italia citate nell’approfondimento del Messaggero: “Noi stiamo semmai rivedendo alcune tariffe al ribasso, per via dei cantieri sulla nostra rete, che fanno parte del piano di ammodernamento”.

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