primi due casi in Ciociaria

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Primi due casi di variante Delta in provincia di Frosinone. La notizia è arrivata nel pomeriggio di ieri. Si tratta di due familiari, in isolamento da giorni. Scattato il tracciamento dei contatti. La Asl sta inviando nelle strutture romane abilitate i tamponi positivi delle ultime settimane per il sequenziamento. Era inevitabile, considerando che la variante Delta è destinata a diventare prevalente nel Lazio ad agosto. Ma c’è un altro dato sul quale l’Azienda Sanitaria Locale sta concentrando l’attenzione. E cioè che dall’indagine epidemiologica emerge che gli ultimi contagi della provincia di Frosinone sono tutti riconducibili a persone che hanno contratto il virus in vacanza all’estero.

La manager Pierpaola D’Alessandro da giorni ripete che è fondamentale non allentare la concentrazione, che il virus non è stato battuto. Aveva scritto sui social: «Dobbiamo correre più delle varianti di questo maledetto virus: l’attivazione dei 5 punti di somministrazione per vaccino monodose Janssen nell’intero territorio aziendale ci permettono di accelerare i tempi di immunizzazione e di raggiungere più rapidamente l’immunità di gregge». I punti sono: l’ospedale di Frosinone, il presidio sanitario di Anagni, la casa di cura Villa Gioia di Sora, la casa di cura Sant’Anna di Cassino, la casa della Salute di Atina.

L’allerta di D’Amato
L’assessore Alessio D’Amato è uno abituato ad andare dritto al punto. E lo fa anche stavolta. In uno dei momenti più delicati di questa pandemia. Perché da un lato c’è la campagna di vaccinazione che sta proseguendo con numeri imponenti. Ma dall’altro lato c’è la Variante Delta, destinata a far risalire i contagi. E Alessio D’Amato rileva: «I casi positivi, a causa della Variante Delta, sono destinati ad aumentare, soprattutto tra chi non si è vaccinato o non ha ancora completato il percorso vaccinale. La priorità è vaccinarsi e mantenere alta l’attenzione sulle regole di prevenzione dal contagio, non facciamo gli stessi errori della scorsa estate».

Poi aggiunge: «Abbiamo superato nel Lazio i 5,8 milioni di somministrazioni e il 50% di seconde dosi tra gli over 18. L’obiettivo di arrivare al 70% rimane quello della prima settimana di agosto. Continuano le prenotazioni anche della fascia junior 12-16 anni, che oggi e domani (ndr: ieri e oggi per chi legge) faranno i richiami degli Open Day delle scorse settimane. È fuori luogo in questa fase parlare di nuovi richiami se non si completa prima il percorso di vaccinazione. Bene ha fatto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a sottolineare che è prematuro parlare di ulteriori richiami in questo momento senza solide basi scientifiche».

La situazione
In ogni caso nel Lazio il rischio complessivo, secondo le valutazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, rimane basso. Sei regioni sono invece classificate a rischio medio: si tratta di Abruzzo, Campania, Marche, Veneto, Sardegna, Sicilia e le due province di Trento e Bolzano.  Secondo gli esperti «la circolazione della variante Delta è in aumento in Italia. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi». Per quanto riguarda la provincia di Frosinone, la direttrice generale Pierpaola D’Alessandro ha detto: «Dai dati odierni sulla campagna di vaccinazione, i giovanissimi sono in ottima percentuale e ci auguriamo aumenti velocemente per prepararsi alla ripresa della scuola.

Sono un grande esempio per i più grandi! I ventenni, già autonomia nelle scelte, devono seguire il buon esempio: vaccinarsi, vivere e far vivere più serenamente tutti. L’estate è dei vaccinati!». Pierpaola D’Alessandro fa riferimento ad una tabella della Asl sulle vaccinazioni fino a questo momento. Un dato comunque parziale. Sono state somministrate 2.509 prime dosi ai ragazzi fino a 16 anni, ottenenendo una percentuale del 31,9% di copertura rispetto al target. Poi 5.648 prime dosi alle persone tra i 16 e i 19 anni (24,42%). Quindi 12.779 prime dosi per la fascia 20-29 anni (24,42%). Per la fascia 30-39 anni le prime dosi somministrate sono state 21.570 (35,93%), per quella 40-49 anni 36.041 dosi (53,44%). Quindi 41.736 prime dosi per le persone di età compresa tra i 50 e i 59 anni, per una percentuale di copertura della popolazione target del 51,90%. Le prime dosi somministrate alle persone della fascia 60-69 anni sono state 42.553 (60,78%). Poi, per la fascia 70-79 anni, 39.745 prime dosi somministrate (74,63%). Infine, tra gli 80 e gli 89 anni le prime dosi sono state 24.250, per una copertura dell’80,22% della popolazione target.

Spiega Pierpaola D’Alessandro: «La percentuale è calcolata sul totale della popolazione assistita nel territorio della Asl di Frosinone, e sono stati vaccinati tutti presso la Asl di Frosinone. La percentuale potrà essere maggiore certamente poiché ci sono casi di persone vaccinate fuori dal territorio della Asl di Frosinone». Così come nel computo non ci sono quelli ai quali è stato somministrato il vaccino in farmacia. Vale a dire il monodose Johnson & Johnson.
I numeri della profilassi
Sul sito regionale Salutelazio è riportata la situazione in tempo reale. Il totale di dosi somministrate in provincia di Frosinone è di 390.435. Mentre le persone che hanno completato il ciclo (o con le due dosi o con il monodose Johnson & Johnson) sono 159.068. La popolazione target, quella da 12 anni in su, è di 410.000 persone. Il 38,79% ha concluso il percorso vaccinale quindi. In tutto il Lazio le dosi somministrate sono state 5,8 milioni. Rileva D’Amato: «Popolazione over 18 al 70% con la prima dose, mentre il 50% ha concluso il percorso vaccinale. Lo ribadisco ancora una volta: occorre mantenere alta l’attenzione, usare la mascherina quando non è garantito il distanziamento, vaccinarsi. Non esiste un’altra strada».

Il trend
Ieri in provincia di Frosinone 4 contagi: 2 a Ferentino, 1 a Fiuggi, 1 a Frosinone. Su un totale di 521 tamponi. Il tasso di positività è dello 0,76%. Ci sono stati anche 4 negativizzati. E ancora una volta zero decessi. Per la diciassettesima volta consecutiva. Mentre negli ultimi trentadue giorni soltanto una vittima per Covid. Oggi si conclude la settantunesima settimana dall’inizio della pandemia in Ciociaria. Dal primo caso del due marzo 2020 sono trascorsi 496 giorni. Questo l’andamento: 0 casi il cinque luglio, 3 il sei, 1 il sette, 5 l’otto, 2 il nove, 4 il dieci. Un totale di 15, per una media giornaliera di 2,5. Le medie giornaliere delle ultime settimane: 125,85 nella cinquantasettesima, 96,42 nella cinquantottesima, 74,85 nella cinquantanovesima, 74,28 nella sessantesima, 58,71 nella sessantunesima, 56,42 nella sessantaduesima, 41,14 nella sessantatreesima, 26 nella sessantaquattresima. E 16,28 nella sessantacinquesima, 8 nella sessantaseiesima, 9,71 nella sessantasettesima, 6,28 nella sessantottesima, 3,7 la sessantanovesima, 2,85 la settantesima.

Poi ci sono le medie mensili dei contagi, altrettanto significative: 13,8 casi al giorno a marzo 2020, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, quando i nuovi casi sono stati 3.528. Poi il boom a novembre, con 6.588 contagiati. Per una media di 219,66 ogni ventiquattro ore. A dicembre 3.468 contagi, per una media giornaliera di 111,87. A gennaio i contagi in totale sono stati 3.144, per una media di 101,42. A febbraio 3.526 nuovi casi, per una media giornaliera di 125,92. A marzo 2021 i contagi sono stati 6.063, per una media quotidiana di 195,58. Ad aprile 2.612 casi. Per una media di 87,06. Per quanto riguarda il mese di maggio, 1.056 nuovi casi. Per una media di 34,06 ogni ventiquattro ore. A giugno 189 casi. Per una media di 6,3 ogni ventiquattro ore. A luglio 29 casi in dieci giorni. Per una media di 2,9 ogni ventiquattro ore. Quindi c’è la curva dei decessi. Questo l’andamento completo: 25 morti per Covid a marzo 2020, 23 ad aprile, 2 a maggio, 8 a giugno, poi 0 sia a luglio che ad agosto, 1 a settembre, 9 ad ottobre. Quindi l’impennata: 100 a novembre, 98 a dicembre, 73 a gennaio 2021, 73 a febbraio, 100 a marzo, 103 ad aprile. Poi la discesa: 34 a maggio e 5 a giugno. Nel mese di luglio finora non si sono registrati decessi.

La circolare del Ministero
Giovanni Rezza, direttore generale del dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute, ha scritto nella circolare indirizzata a tutti gli assessorati regionali alla Sanità: «L’allentamento delle misure di controllo nelle ultime settimane ha generato un aumento della mobilità delle persone a livello nazionale e internazionale, portando a un aumento delle interazioni sociali della popolazione. Nel contesto italiano, in cui la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante. Al fine di contenere ed attenuarne l’impatto, è importante mantenere l’incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivi e il sequenziamento massivo di Sars-Cov-2 per individuare precocemente e controllare l’evoluzione di varianti genetiche nel nostro Paese».

Tra le raccomandazioni c’è questa: «Garantire strategie vaccinali che tengano conto della possibile minore protezione contro le infezioni da variante Delta dopo una sola dose di vaccino, dell’efficacia sostenuta della vaccinazione completa contro Covid-19 il prima possibile, se è disponibile, negli individui a rischio di grave infezione». Nella circolare («l’allerta internazionale variante Delta») emerge la maggiore contagiosità. Ma sono elencati pure altri fattori. I casi di infezione sono aumentati per la ripresa della vita sociale, per i viaggi, per le serate nei locali soprattutto in Spagna e Portogallo. Ma nella circolare si legge pure: «Le autorità sanitarie finlandesi riferiscono di numerosi casi di Covid-19 tra i circa 4.500 tifosi di Uefa Euro 2020 di ritorno dalla partite in Russia».



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