Processo Saf, la maggioranza consiliare di Alatri: diffamati dalla minoranza, ci costituiremo in caso di condanna

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“Abbiamo letto attentamente il testo pubblicato dai signori Consiglieri di minoranza Pavia, Tarquini, Maggi e Costantini sulla vicenda dell’udienza preliminare per il procedimento penale a carico di numerose società e persone coinvolte a vario titolo nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti in provincia di Frosinone. Intendiamo con forza respingere ogni accusa ed ogni illazione, ai limiti della diffamazione, per le quali i consiglieri di minoranza si assumono ogni responsabilità: la nostra amministrazione è composta da persone oneste che non hanno mai inteso “coprire” alcuno, senza farsi minimamente condizionare dalle appartenenze politiche. Il fatto che amministrazioni di diverso colore politico si siano comportate come la nostra sta, peraltro, a dimostrare la validità delle nostre ragioni. Le cose dette sono molto gravi; è evidente che i consiglieri Pavia, Maggi, Tarquini è Costantini, pensando di conquistare qualche voto, diffamano  e accusano il nostro operato, così come hanno già fatto in altre occasioni, volendo apparire come i veri paladini della giustizia e della legalità. Mettiamo in guardia i nostri concittadini dal riporre le proprie speranze ed aspettative in persone che usano tali metodi per la loro affermazione”: Lo sostiene la maggioranza consiliare del Comune di Alatra in una nota diffusa questa sera a margine della mancata costituzione del Comune nel processo Saf. 

“Quanto scritto e firmato – spiegano sempre dalla coalizione che sostiene il sindaco Morini – impone, tuttavia, che sia fornita ai nostri concittadini una informazione chiara e pulita. E ci limiteremo a sottolineare alcuni aspetti puramente tecnici che hanno contribuito a formare la legittima azione amministrativa dell’Ente:

1. la costituzione di parte civile può avvenire per l’udienza preliminare e fino a che non siano compiuti gli adempimenti previsti dall’articolo 484 (ossia prima delle formalità di apertura del dibattimento). Pertanto, il Comune di Alatri e tutti gli altri Enti citati quali parte offesa, sarebbe ancora nella facoltà giuridica di costituirsi parte civile nel processo.

2. La legge consente in ogni caso alle persone offese da un reato di agire in giudizio civilmente anche nella pendenza del procedimento penale, ovvero, anche successivamente, per avere il giusto ristoro del danno subito, così come nell’ art. 2947 Codice Civile.

Oltretutto, anche in tal caso, il diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito andrebbe a godere del periodo di prescrizione più lunga previsto per il reato contestato.

Comunque, tale diritto risarcitorio diverrebbe concretamente efficace dal momento della emissione della sentenza.

3. La valutazione fin qui fatta, del tutto tecnica, come pensiamo sia stata quella della maggioranza dei comuni che ad oggi non si sono costituiti, compresi quelli in cui vi sono amministratori distanti dalla nostra area politica, con il supporto del Settore Affari Generali e Legali e del Segretario Generale, ha evidenziato la complessità del procedimento, visto l’alto numero di società e persone coinvolte e, quindi, la necessità, da parte di qualunque legale nominato dall’Ente, di dover seguire tutte le lunghissime fasi dibattimentali, con notevoli costi a carico dell’Ente stesso, senza alcuna legittima certezza dell’esito del procedimento penale.

Pertanto, nell’esclusivo interesse del Comune di Alatri e seguendo il principio di economicità dell’azione amministrativa, si è scelto di attendere l’esito del procedimento penale per poi adire, nell’eventualità di una condanna, il giudice civile per il risarcimento del danno, peraltro già quantificato, ferma restando, in ogni caso la possibilità, di agire in via civile anche prima”. Conclude la nota della maggioranza consiliare alatrense.

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