PISTOIA – “Ve lo diciamo noi clienti e frequentatori che ci andiamo davvero, anche più volte a settimana e non solo durante il week-end, noi che ci sentiamo più amici ed amiche che clienti e che stiamo attenti anche a quello che succede intorno al locale proprio perché abbiamo a cuore “Bonnie and Clyde” quando accade qualcosa che non va. Con preciso riferimento al 19 novembre quando, intorno le 20:00 momento nel quale le Forze dell’Ordine hanno dato applicazione alla disposizione del Questore che ne impone la chiusura fino al 28 novembre compreso.
Collettivamente delusi e sorpresi nell’apprendere che un severo provvedimento di sospensione è stato emanato dalla Questura di Pistoia specificando in esso l’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza il cui testo indica “Oltre i casi indicati dalla legge, il questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata”.
Nel concreto possiamo ricordare come nelle ultime settimane si siano fermati alcune volte equipaggi delle forze dell’ordine, Polizia di Stato in particolare, per verificare i documenti dei presenti nel locale, ai tavoli davanti l’ingresso e sul lato opposto la strada, il tutto non in conseguenza di evenienze descritte nel sopra menzionato art. 100 del TULPS, ma come semplici controlli al pari di quelli che avvengono anche in altre città toscane e del resto d’Italia.
Molti fra noi frequentano il locale da svariati anni senza aver mai percepito quel che giornalisticamente può essere identificato in “malamovida” termine moderno che racchiude sistematicamente degrado e comportamenti sbagliati applicato alla presenza di pubblico giovane in particolare nei pressi di locali serali e notturni.
Non certo al “Bonnie and Clyde” che, per noi da sempre, è luogo di divertimento ed aggregazione dove al contrario, socializza da sempre un eterogeneo insieme di persone diverse per età, origini etniche, abbigliamento, censo, religione, gusti musicali, posizione lavorativa e/o di studio, ideali politici ed altro ancora.
Esistono molti locali dove si entra senza uno scopo diverso dal bere: al tavolo, in piedi o da asporto e comunque sia, dal “consumare”. Al “Bonnie and Clyde” le cose funzionano diversamente: un posto dove spesso capita di vedere un ventenne ed un quarantenne sfidarsi a scacchi, a freccette o a biliardo, dove non esistono terribili videopoker mangiasoldi ma un innocuo flipper, dove ascoltare buona musica, discuterne insieme e poi cantarla a voce alta con gli amici brindando a quella convivialità che da altre parti in città si vive assai meno.
Tutto ciò non mette in discussione la serietà di chi è dietro al bancone che con costante abnegazione si impegna nel servire in modo attento ogni persona ed al tempo stesso facendo attenzione a chi entra con intenzioni diverse dallo spirito prevalente nella clientela, allontanando ogni problematico soggetto in modo diplomatico ma efficace, specialmente se di accertata età minore.
Siamo consapevoli di quel che può portare un vicinato ad esprimere avversione verso un locale che rimane aperto fino alle 1:30 (le 2:00 venerdì, sabato e prefestivi) al punto che alcuni di noi talvolta danno una mano al personale per favorire la chiusura nei prescritti limiti, di fatto aiutando nel riporre sedie e tavoli o buttando nel cestino qualche bottiglia abbandonata (quasi sempre) non da avventori del locale ma persone in transito provenienti da altri luoghi (spesso birre di marche non commercializzate da “Bonnie and Clyde”), a tal riguardo siamo inoltre testimoni delle minuziose opere di pulizia sul marciapiede pertinente l’ingresso del locale ed addirittura di quello sul lato opposto dove vi sono attività commerciali ed abitazioni che al mattino trovano così una situazione molto più dignitosa rispetto quella di altri luoghi del centro cittadino.
Se dovessimo considerare parte del problema la nostra assidua frequentazione siamo coscienziosamente disponibili al dialogo e non allo scontro ed al tempo stesso senza lasciare solo il personale del locale come quando, desideriamo ricordare, durante il drammatico momento della pandemia Covid-19 abbiamo aiutato economicamente utilizzando un innovativo metodo di raccolta fondi su internet (crowdfunding) in modo concreto e non solamente simbolico.
Siamo perciò pronti a conciliare decoro e divertimento purché si evitino ricostruzioni tendenziose fatte di preconcetti o addirittura “fake news” scagliate contro un pubblico/clientela molto più ampio delle persone identificate durante i recenti controlli di Polizia. In un tempo odierno nel quale viviamo più divisi che uniti, invitiamo al dialogo ogni persona che sente difficile condividere gli spazi comuni di via della Madonna per abbattere ogni eventuale malintesa reciproca diffidenza al fine di promuovere rispettosa condivisione dei luoghi.
Con sincerità”,
Clienti, amici e frequentatori del Bonnie and Clyde
Seguono nomi e cognomi di ogni cliente, amico o frequentatore del “Bonnie and Clyde” che sottoscrive questa “lettera aperta” indirizzata alla cittadinanza pistoiese ed in particolare a residenti ed esercenti di via della Madonna.
www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2024-11-22 18:19:00 da Redazione
0 Comments