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La crisi interna del Movimento Cinque Stelle ha fondamentalmente annoiato i cittadini. È quanto emerge da un sondaggio di Euromedia Research che ha indagato come l’opinione pubblica abbia recepito quanto sta accadendo nelle ultime settimane tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. La maggior parte degli intervistati, inoltre, è pessimista rispetto al futuro del Movimento.

La crisi interna del Movimento Cinque Stelle ha fondamentalmente annoiato i cittadini, che si sono trovati di fronte all’ennesima “lotta di potere” senza che venisse “presentato alcun programma per i cittadini e per gli elettori“. È quanto emerge da un sondaggio di Euromedia Research che ha indagato come l’opinione pubblica abbia recepito quanto sta accadendo nelle ultime settimane all’interno del Movimento, arrivato a un passo dalla scissione con lo scontro tra il ideatore Beppe Grillo e l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Vediamo quindi nello specifico che cosa ne è emerso.
Il 26,8% degli intervistati, come anticipato, si è detto annoiato dalle polemiche delle ultime settimane, mentre il 20,7% ha affermato di esserne indifferente. Numeri che mostrano la distanza tra le diatribe interne e i cittadini, e in particolare, l’elettorato. Solo il 17,9% ha sottolineato la rilevanza politica di quanto sta succedendo, che è “molto importante per le conseguenze che può avere su tutta la politica nazionale“. Un altro 16,4% si è dichiarato arrabbiato e perplesso per il fatto che i Cinque Stelle si mettano a litigare quando ci sono cose così gravi come il Covid e la ripartenza da affrontare. Un 10,2% ha detto di essere coinvolto in quanto elettore.
In generale, però, gli intervistati sono d’accordo per quanto riguarda il futuro del Movimento: per il 67,5%, infatti, questo è pessimo e “la loro forza politica ed elettorale è destinata a ridursi o esaurirsi in poco tempo“. Solo un 14,1% guarda ai mesi a venire con ottimismo, sostenendo che i Cinque Stelle resteranno rilevanti in politica ancora per molto tempo. Infine il 49,2% non ritiene che, anche nell’eventualità di arrivare a una scissione, questo possa rappresentare un problema per la tenuta del governo Draghi. Il 28,7% non è d’accordo e crede che una crisi permanente all’interno del Movimento si possa convertire in un serio pericolo per l’esecutivo.
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