FABRIANO – Si dovevano creare nuove strade e allargare quelle già presenti. Così una ditta, vincitrice di un appalto, era intervenuta con mezzi meccanici di sbancamento e movimentazione terra. Il tutto in un’area protetta, quella del parco regionale Gola della Rossa e Frasassi. Per l’accusa che ha portato a processo il progettista-direttore dei lavori, un 60enne di Fabriano, e il legale rappresentate della società che si era aggiudicata i lavori, un 66enne di Serra San Quirico, era stato compromesso un bosco, un’area protetta. Sarebbero state estirpate piante e ceppaie con mezzi invasivi che avrebbero alterato le bellezze naturali del luogo.
I due imputati, accusati di aver violato la normativa relativa alla tutela dei beni paesaggistici, eseguendo opere non conformi alla disciplina e di aver deturpato bellezze naturali, ieri sono stati assolti dalla giudice Tiziana Fancello perché il fatto non sussiste. Gli imputati erano difesi dall’avvocato Ruggero Benvenuto e dallo studio Magistrelli. I fatti contestati erano relativi a marzo del 2022. Le opere non eseguite a norma erano state ravvisate ad Albacina in località Valpuciara-Rancola, in zona Alto Esino per le località Monte Maggio-Valmare e in località Piani di Fraina. Beni che, secondo l’accusa, erano tutelati dal punto di vista paesaggistico.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-12-13 20:51:39 da
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