«Quello tra sindaco e assessore – intervengono i consiglieri della Civica Barbieri-Liberi – è un rapporto fiduciario ed eventuali rimpasti nella compagine di Giunta, sempre avvenuti, sono nella maggior parte dei casi determinati dal venir meno di tale rapporto, se non per motivi personali. Quella realizzata dal sindaco di Piacenza, in una domenica di fine estate in Alta Val Tidone, è invece una sostituzione di cattivo gusto, anche nei toni comunicativi, per chi ne è coinvolto, oltre che la dimostrazione di come Katia Tarasconi, che si professava libera dai diktat dei partiti, sia invece pesantemente condizionata dagli equilibri precari della sua maggioranza sempre più raffazzonata. Dopo aver subìto per due anni gli attacchi più o meno velati della civica Piacenza Oltre, l’ultimo sul fronte Piazza Cittadella, offesa per essere stata estromessa dalla Giunta, il Sindaco ha dovuto cedere alle pressioni del capogruppo Gianluca Ceccarelli, in cerca di poltrona da ben più dei due anni dell’Amministrazione Tarasconi, ma mai finora accontentato. A farne le spese quello che veniva considerato il fuoriclasse della Giunta, quel Marco Perini che assommava deleghe fondamentali quali bilancio e personale alla significativa carica di vice sindaco. Senza “santi in Paradiso” e senza che, almeno a parole del Sindaco, sia venuto meno quel rapporto fiduciario di cui sopra, Marco Perini deve fare mestamente le valigie sacrificato sull’altare delle mire poltroniste di un gruppo che, una volta vistosi chiuso dalla rinuncia alle dimissioni di Paola Gazzolo dalla Presidenza del consiglio, carica su cui puntava, ha messo nel mirino un posto in Giunta: in pratica, qualsiasi poltrona va bene basta che sia comoda. Ceccarelli, a cui non viene confermata né la delega al personale né la carica di vice sindaco del suo predecessore – testimonianza ulteriore della scarsa fiducia di cui gode dalle parti di Palazzo Mercanti – sarà chiamato a gestire il bilancio del Comune di Piacenza, nella delicata condizione di essere la causa della spaccatura dell’unità della Giunta e di avere “beffato” molti altri consiglieri che attendevano, con legittime aspirazioni, un nuovo posto al sole dell’Amministrazione; consiglieri a cui si unisce Francesco Perini, figlio di quel Marco di cui Ceccarelli è causa di defenestrazione».
«Da questo triste e misero teatrino di una politica fatta di bilancini, poltrone e veti incrociati, ad uscirne indebolita non è solo l’Amministrazione che, dopo aver creato un pericoloso precedente, sarà d’ora in poi sempre più ostaggio dei mal di pancia di una maggioranza che, come dimostrano i continui distinguo anche sulla pratica di Piazza Cittadella, ha sempre più difficoltà a stare insieme (e infatti ieri al raduno in Alta Val Tidone c’erano solo 10 consiglieri su 20…), ma soprattutto i piacentini dalle cui esigenze questa sinistra è sempre più lontana».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-09-02 20:35:14 da
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