Tragedia di Palinuro e sentieri, la riflessione di Peter Hoogstaden esperto fra Costa d’ Amalfi e Cilento , originario dell’Olanda, ha valorizzato e rilanciato il Sentiero degli Dei fra Agerola e Positano, in Costa d’ Amalfi e vari sentieri nel Cilento per la provincia di Salerno, ma ha lavorato in Campania e in Italia , fra i maggiori esperti europei nel settore .
Purtroppo dopo un fruttuoso incontro sulla sentieristica a Palinuro, dove finalmente tutti gli attori, tra Enti, operatori turistici, guide professionisti ed associazioni hanno avviato una programmazione comune in materia di turismo escursionistico, seguendo un Master Plan predisposto dalla Comunità Montana, si è verificato un terribile incidente poche ore dopo e a pochi chilometri di distanza.
Non ho avuto voglia di rilasciare dichiarazioni prima perché non è il mio stile parlare di cose che non conosco personalmente. Urgono però alcuni chiarimenti.
Certamente è una terribile fatalità, di cui non si conosce ancora la dinamica esatta, ma che di certo non dipende dalla manutenzione (o meno) dei sentieri di Capo Palinuro, che frequento da anni. Chi mi conosce sa che non ho mai avuto paura di denunciare quando c’è da denunciare, ma non mi sento di tirare in ballo Comune, Comunità Montana o Parco qui. I sentieri di Capo Palinuro non sono ‘per tutti’, ma rimanendo sul sentiero stesso è praticamente impossibile precipitare giù.
Urge però sottolineare di nuovo la necessità di creare dei percorsi ‘per tutti i gusti’ e di una informazione corretta circa la loro difficoltà, di modo che le persone abbiano la possibilità di scegliere percorsi alla loro portata. Troppo spesso vedo promuovere dei sentieri che sicuramente non sono per tutti.
E troppo spesso vedo persone su sentieri non adatti a loro. Con la ‘moda’ del trekking, ormai esplosa, urge un tavolo di confronto tra gli esperti. Non per lanciare accuse, ma per confrontarsi sulle reali possibilità di evitare il più possibile tragedie come queste.
Senza però illudersi che si possano evitare del tutto. Non si può mettere in ‘sicurezza’ la natura, non si può chiudere tutti i sentieri perché qualcuno si fa male, così come non si possono chiudere le strade perché ci sono incidenti.
Ma con la giusta programmazione si può fare tanto e forse in futuro riusciremo almeno ad evitare gli incidenti ‘annunciati’, come ormai accade quasi giornalmente sul famoso ‘Sentiero degli Dei’.
C’è la necessità di creare una rete ‘completa’ di percorsi. Con sentieri più facili per evitare che tutti vanno su quelli più impegnativi. C’è bisogno di un coordinamento della manutenzione di questi percorsi. E c’è bisogno di una informazione seria, corretta, sulla reale situazione dei sentiero.
Solo coordinando gli sforzi di Enti, operatori turistici, guide ed associazioni si può arrivare a questo risultato. Anche in un arco di tempo piuttosto breve.
P.S. Ora leggo di un altra tragedia in montagna, sul Mottarone. Lì il caso è completamente diverso: lì ci sono delle responsabilità di chi manteneva la Funivia. Quando si creano strutture in montagna, chi li crea è responsabile. Per cui l’appello dovrebbe essere di creare il meno possibile! Per evitare responsabilità, ma anche per preservare gli ambienti.