Lui si chiama Paolo Carbone, in Comune lavora ormai da vent’anni e dal primo giorno di assunzione controlla la situazione. Strada dopo strada, parco dopo parco, scuola dopo scuola. Nell’arco della sua esperienza sul campo, ormai, conosce ogni trucco, ogni strategia. E ha approntato la mappa delle trappole: sì, a Brescia c’è una rete nascosta (invisibile ai più) di trappole per topi. Contando solo quelle fisse si arriva a 1.200, ma ogni mese ne vengono posizionate anche di nuove, in base ai rilievi, ai sopralluoghi, agli spostamenti monitorati.
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Redazione