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Un discorso lungo, divisivo e ricco di annunci quello pronunciato da Donald Trump davanti al Congresso per il suo stato dell’Unione, il più lungo mai tenuto da un presidente americano con i suoi 100 minuti, superando il record di Bill Clinton del 2000. Tra proclami di politica estera, critiche all’amministrazione Biden e promesse di rilancio economico, l’ex tycoon ha delineato la sua visione per il futuro degli Stati Uniti, promettendo una riscossa dell’American dream e dichiarando che il Paese è «vicino a una rimonta come il mondo non ha mai visto».
Trump e la svolta sulla guerra in Ucraina
L’annuncio più atteso ha riguardato la crisi ucraina. Trump ha rivelato di aver ricevuto una lettera dal presidente Volodymyr Zelensky, in cui il leader ucraino si dice pronto a «sedersi al tavolo delle trattative il prima possibile» per raggiungere una pace duratura e firmare l’accordo sulle terre rare. Il segnale di apertura sarebbe stato confermato anche dalla Russia: «Abbiamo ricevuto forti segnali da Mosca, sono pronti per la pace», ha dichiarato Trump, aggiungendo di aver avuto «discussioni serie» con il Cremlino.
L’ex presidente ha colto l’occasione per attaccare nuovamente l’Europa, accusandola di aver speso più soldi per acquistare petrolio e gas russi di quanti ne abbia investiti per sostenere Kiev, e ha criticato Joe Biden, reo di aver speso più fondi dell’UE nella difesa dell’Ucraina.
La politica di Trump sui dazi
Oltre al dossier Ucraina, Trump ha ribadito la sua linea dura sui dazi, definendoli uno strumento per proteggere l’industria americana e difendere «l’anima del nostro Paese». Ha ammesso che le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti hanno avuto un impatto negativo sui mercati, ma ha assicurato che Washington «risponderà dazio su dazio, tassa su tassa».
Scontro con i democratici e politica interna
Se da un lato i repubblicani hanno accolto il discorso con entusiasmo e standing ovation, dall’altro i democratici hanno reagito con freddezza e proteste. Alcuni parlamentari hanno disertato l’evento, mentre altri hanno interrotto più volte Trump, portando persino all’espulsione di un deputato. Le senatrici e deputate dem hanno indossato abiti rosa in segno di protesta per difendere i diritti riproduttivi delle donne, mentre un gruppo ha esposto un cartello con la scritta “Musk steals” (Musk ruba), in riferimento alle politiche di Elon Musk, difeso invece dall’ex presidente.
Sul fronte interno, Trump ha elogiato i successi dei suoi primi 43 giorni in carica, attaccando Biden per la «catastrofe economica e l’inflazione da incubo», con un riferimento ironico all’aumento del prezzo delle uova. Ha inoltre chiesto più fondi per le deportazioni di massa dei migranti clandestini e per realizzare uno scudo difensivo simile all’Iron Dome israeliano, in modo da proteggere gli Stati Uniti da possibili minacce esterne.
In chiusura, Trump ha rilanciato il suo slogan patriottico, affermando che il Paese è pronto per una nuova era di prosperità: «Abbiamo realizzato più in 43 giorni di quanto la maggior parte delle amministrazioni realizzi in 4 o 8 anni. L’America è tornata, il nostro spirito è tornato, il nostro orgoglio è tornato, il nostro sogno americano non è stoppabile».
E poi ha lanciato un’ultima promessa, tra sogno e provocazione: «Pianteremo la bandiera Usa su Marte e oltre».
[ad_2] Leggi tutto l’articolo Trump tra geopolitica e politica interna: “L’America è tornata. La …gazzettadelsud.it è stato pubblicato il 2025-03-05 06:39:44 da [email protected] (Redazione)

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