UE pensa a sospendere Pnrr ungherese e si prepara a procedura d’infrazione contro la legge anti-gay

AGGIORNAMENTO: Anche un portavoce della Commissione europea avrebbe fatto sapere che non sarebbe ancora stato sospeso il Pnrr dell’Ungheria: “La valutazione resta in corso, il regolamento prevede che la Commissione ha due mesi per fare l’esame del piano, quindi ci resta ancora del tempo. Siamo ancora in fase di analisi e discussione“.

La Commissione europea valuta se sospendere il via libera al Piano di ripresa e resilienza presentato dall’Ungheria. Al Paese di Viktor Orban sono destinati 7,2 miliardi di euro, che però resteranno bloccati se il Pnrr non viene approvato da Bruxelles. Secondo alcune fonti europee non ci sarebbero sufficienti garanzie ad evitare possibili abusi nella spesa dei fondi europei. La notizia arriva in un momento di profonda tensione tra Bruxelles e Budapest: la Commissione, infatti, si sta infatti preparando ad aprire una procedura d’infrazione contro la legge anti-Lgbtq ungherese.

L’ennesimo inaccettabile ricatto politico contro il legittimo governo di una nazione sovrana, reo di voler difendere le proprie prerogative previste peraltro dai trattati vigenti. Si riempiono la bocca di “stato di diritto” ma poi violano trattati e regolamenti pur di colpire Viktor Orban. E lo chiamano europeismo“, ha commentato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Von der Leyen: “Proteggeremo bilancio Ue, legge ungherese vergognosa”

La ministra della Giustizia ungherese Judit Varga ha negato che sia arrivato uno stop, che sarebbe il primo a un Recovery nazionale da parte di Bruxelles. “Bruxelles non ha bloccato il piano di ripresa e resilienza dell’Ungheria, stiamo tuttora proseguendo un dialogo costruttivo con la Commissione“, ha detto. Non lascerebbero troppo margine di interpretazione, però, le ultime dichiarazioni della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Vigileremo da vicino sulla protezione del bilancio europeo e del Next Generation Eu. Tutti i piani nazionali di rilancio includono un solido sistema di controllo e passaggi fondamentali per monitorare dove vanno a finire i soldi. Perché alla fine sono i cittadini europei a pagarli“, ha scritto su Twitter. E subito dopo, sulla legge anti-Lgbtq ungherese: “Non resteremo a guardare mentre intere regioni si dichiarano come “Lgbtq-free”. L’Europa non permetterà mai che parti della nostra società vengano stigmatizzate. Quando ci battiamo per alcune parti della nostra società, ci battiamo per la libertà di tutta la nostra società“.

Verso la procedura d’infrazione

Durante la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, von der Leyen ha detto che la Commissione è pronta a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, come la procedura d’infrazione, per fermare la legge anti-gay ungherese. Un legge che ha definito “discriminatoria“, “vergognosa” e “profondamente in contraddizione con i valori fondamentali dell’Ue“. E ancora: “Ricorriamo a questi poteri a prescindere dallo Stato membro. all’inizio del mio mandato abbiamo aperto circa 40 procedure di infrazione legate alla protezione dello stato di diritto e degli altri valori dell’Ue riconosciuti dall’articolo 2 del Trattato e se necessario apriremo altre procedure

Perché il NGEU è collegato allo Stato di diritto

Von der Leyen, intervenendo sempre nella plenaria dell’Europarlamento, ha sottolineato che il meccanismo di condizionalità che ha legato l’erogazione dei fondi al rispetto dello stato di diritto, “aiuterà a proteggere i fondi di Next Generation Eu, perché se l’Ue investe per la ripresa collettiva dobbiamo fare attenzione che questi fondi vengano usati nel modo migliore possibile“. Per poi concludere: “Per questo abbiamo incluso nel regolamento sui Pnrr forti sistemi di controllo su dove vanno i soldi, sulla governance e contro le frodi“.



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