Nelle scorse ore l’amministrazione comunale di Rimini ha trasmesso ad Anci un documento che raccoglie alcune proposte di emendamento al decreto legge del 16 settembre scorso che ha introdotto “disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime”, propedeutiche al superamento della procedura di infrazione comunitaria.
Gli emendamenti poggiano su alcune priorità condivise con l’associazione dei comuni, su tutte la necessità di destinare una quota dei canoni demaniali agli enti concedenti. La richiesta nasce da una constatazione: ad oggi gli enti locali che gestiscono le concessioni demaniali marittime sono chiamate unicamente a sostenere oneri in quanto il canone è incassato per conto dello Stato. “La quota che dovrebbe invece restare sul territorio servirebbe a portare avanti i progetti di riqualificazione e rigenerazione per contribuire alla valorizzazione del Demanio e contestualmente potenziare ancora di più l’attrattività dell’offerta turistica complessiva”, sostiene l’amministrazione.
L’attività di gestione delle concessioni (su delega della Regione che ha la competenza in materia) implica per i Comuni farsi carico attraverso proprio personale di responsabilità gestionali e contabili, oltre ai costi connessi alla gestione e ai ricorsi giudiziari, che sono molteplici essendo materia complessa anche alla luce di questa stratificazione di competenze.
“Un ruolo da tramite per lo Stato che implica oneri a cui però non corrisponde alcun ristorno – spiega l’amministrazione -. Anche il nuovo decreto legge – che chiama ulteriormente in causa gli enti concedenti che giocano un ruolo operativo fondamentale nell’introduzione della nuova disciplina – non prende in considerazione il ruolo fattivo e il carico in capo agli enti locali: è infatti specificato che il concessionario che dovesse subentrare a quello attuale sarà chiamato a corrispondere interamente allo Stato anche l’eventuale maggiore importo offerto in sede di gara. Ancora una volta dunque si tratta di entrate ad esclusivo beneficio dello Stato”.
Da qui nasce la richiesta dei Comuni affinché nel decreto sia previsto che una parte del canone demaniale sia concessa agli enti concedenti che curano le procedure di affidamento. Sono state poi avanzate dall’amministrazioni altre osservazioni puntuali, sia operative sia orientate a garantire la qualità dell’offerta balneare in questa delicata fase di passaggio di riassegnazione delle concessioni.
Questo il commento dell’assessora al Demanio Roberta Frisoni: “Gli enti locali sono in prima linea in questa riforma ed è necessario che lo Stato tenga in considerazione lo sforzo a cui saranno chiamati ancor più nei prossimi mesi. L’emendamento vuole proprio portare alla luce la necessità di far sì che gli enti locali possano avere a disposizione le risorse necessarie oltre che per adempiere a tutte le complesse procedure richieste dal percorso di evidenza pubblica, anche per dare corso a ciò che avverrà dopo i bandi, accompagnando cioè gli interventi che auspichiamo si attiveranno per migliorare la fruibilità, la messa in sicurezza e l’accessibilità degli arenili”.
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www.riminitoday.it è stato pubblicato il 2024-10-01 18:03:16 da
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