Torna l’incubo degli incendi estivi e si riaffaccia lo spettro dell’atto doloso. Le fiamme divampate nella tarda mattinata di ieri a Villa Santa Lucia sono divenute in poco tempo robuste, divorando la vegetazione e avvicinandosi con grande velocità alle abitazioni: poco meno di una cinquantina quelle presenti in zona Pittoni, dove oltre quaranta famiglie sono rimaste per molte ore con il fiato sospeso. Nonostante l’intervento celere dei vigili del fuoco, la situazione è apparsa per diverso tempo a dir poco critica. La vegetazione è stata divorata in pochissimo tempo, facendosi strada verso le case e rendendo l’aria irrespirabile.

«Un disastro annunciato, quello registrato ieri a Villa Santa Lucia: un incendio vastissimo, reso sempre più feroce dalle raffiche di vento che soffiano da sud a nord. Chi ha programmato l’atto criminale ha previsto anche questo – ha tuonato il presidente dell’Ansmi, Edoardo Grossi – Qualche giorno fa avevo lanciato un appello per un coordinamento per la prevenzione, come l’installazione di una rete di videosorveglianza sulle zone che ogni anno sono preda dei criminali: costerebbe meno dei miliardi di euro che la collettività paga per spegnere gli incendi oltre al grave danno ambientale per la perdita di milioni di ettari di verde e fauna selvatica. Torno a rilanciare la proposta».

Le operazioni di spegnimento sono state durissime. Intorno alle 16 l’area abitata è stata messa in salvo da vigili e volontari ma il fuoco ha preso a divorare l’altra parte del costone, verso la croce, al limite con Montecassino.
Prima l’intervento di un elicottero Erickson S64 F dello Stato, poi di uno della Protezione civile con continui carichi d’acqua nella vasca di Piumarola e vere e proprie bombe sganciate per ridurre l’avanzare del fuoco. Operazioni durissime andate avanti per tutto il giorno fino a sera.





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