Striscione anche in quartiere San Michele: “Carcere è tortura”
(ANSA) – NAPOLI, 04 LUG – Ancora uno striscione e un
manifesto contro la Polizia Penitenziaria, questa volta a
Cagliari, dopo quello minaccioso trovato a Roma l’altro ieri.
Ritrovamenti che si stanno facendo più frequenti dopo le notizie
sulle violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere
casertano di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020.
Sul manifesto, affisso su una delle colonne del porticato di via
Roma, tra l’altro, si legge: “Non lasciamo soli i
detenuti…isoliamo le guardie” ed è firmato con una frase che
sembra sarda: “kontra is presonis mishunu est solu”. “Le guardie
carcerarie, chiamate anche ‘secondini’, – esordisce il testo del
manifesto – sono uomini e donne comuni che abitano in mezzo a
noi. Ciò che li contraddistingue è la scelta che hanno fatto
nella vita: la scelta di chiudere a chiave altre persone per uno
stipendio mensile. Ogni tanto viene fuori la notizia che queste
guardie pestano e torturano i detenuti – continua il manifesto –
il caso di Santa Maria Capua Vetere è solo uno dei pochi…
parlano di mele marce… ad essere marcio è il sistema
carcerario…la divisa che indossano gli conferisce il potere di
reprimere… per strada, nel palazzo di casa al bar… isoliamo
le guardie”.
Sullo striscione, invece, trovato nel quartiere San Michele, si
legge: “Da S. Maria Capua Vetere a Uta. Non esistono mele marce.
Il carcere è una tortura”. (ANSA).
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