Sindacato a ministro, subito un protocollo per regole d’ingaggio
al carcere di Santa Maria Capua Vetere è la conseguenza delle
rivolte dei detenuti verificatesi nei giorni precedenti, quando
i reclusi si sono barricati nell’area detentiva del carcere
oscurando telecamere e provocando danni. Ci sono stati
sicuramente sbagli tra i poliziotti della penitenziaria che
hanno effettuato la perquisizione, e chi ha sbagliato deve
pagare, ma non possiamo accettare questa gogna mediatica cui
sono stati sottoposti gli agenti coinvolti, con nomi, foto e
persino tesserini di riconoscimento pubblicati sui media. Né che
si generalizzi: il Corpo è sano e tra mille difficoltà e
carenze, porta avanti il sistema delle carceri”. E’ quanto ha
affermato il presidente nazionale del sindacato della
Penitenziaria Uspp Giuseppe Moretti, intervenuto questa mattina
con il suo vice Francesco Laura e il segretario campano Ciro
Auricchio all’esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere in
“segno di vicinanza agli agenti” dopo l’operazione dei
carabinieri, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa
Maria Capua Vetere, che coinvolto due giorni fa una cinquantina
di poliziotti della Penitenziaria.
“I poliziotti coinvolti vanno giudicati nei tribunali, non sui
media – continua Moretti – perché ciò porta alla
delegittimazione del Corpo, creando problemi in tutte le
carceri”. Moretti si rivolge poi al Ministro Cartabia: “ora più
che mai – dice – è necessario un protocollo unico sulle regole
di ingaggio da parte dei poliziotti penitenziari”. (ANSA).