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FRANCOIS WALSCHAERTS via Getty Images
“Se l’Ungheria non aggiusterà il tiro la Commissione userà i poteri ad essa conferiti in qualità di garante dei trattati, dobbiamo dirlo chiaramente noi ricorriamo a questi poteri a prescindere dallo stato membro”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al dibattito in plenaria al parlamento europeo sulle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo.
E ancora: “I capi di stato e di governo hanno condotto una discussione molto personale ed emotiva sulla legge ungherese, praticamente l’omosessualità viene posta a livello della pornografia, e questa legge non serve alla protezione dei bambini, è un pretesto per discriminare. Questa legge è vergognosa”. La norma, ha continuato: “Contraddice profondamente i valori fondamentali dell’Ue: la protezione delle minoranze, della dignità umana, dell’uguaglianza e la protezione dei diritti umani. Questi valori si trovano ancorati nell’articolo due del nostro trattato. I capi di governo e di stato hanno deciso di sostenere pienamente la Commissione e naturalmente io utilizzerò tutti gli strumenti che sono a disposizione della Commissione per difendere questi valori fondamentali”, ha aggiunto la leader dell’esecutivo Ue.
Il dito di von der Leyen non è puntato solo contro l’Ungheria. “Non possiamo restare a guardare quando ci sono regioni che si dichiarano libere dagli Lgbt. Non lasceremo mai che parte della nostra società sia stigmatizzata a causa di quello che si pensa, dell’etnia, delle opinioni politiche o credi religiosi”, dice riferendosi alla Polonia. “Non dimentichiamo che quando difendiamo parti della nostra società noi difendiamo la libertà di tutta la nostra società”.
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