Controverso


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La rubrica settimanale “controVerso” è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d’animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a [email protected] con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell’opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica “controVerso” sull’edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come “Poesia del Giorno” sul sito web di Buonasera e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate sabato 10 agosto sono:

  • Indugi di quiete di Antonella Giordano di Roma;
  • Un desiderio appeso di Luisa Di Francesco di Taranto;
  • Mondo blu di Claudia Ruscitti di Montesilvano (PE).

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INDUGI DI QUIETE

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C’è nella trama sottile
dei giorni un’ansia
dubbiosa, diafana,
eppure pungolo all’ore
come vertigine in spirali di vento
cela smagliati presagi
di imprecisate venture.

C’è e troppe lune
ne san quanti deliri di cenere
tumultuan i travagliati silenzi.

Nel nubiloso imo del cuor
placa tormento
solo fidente preghiera
ché l’umana arsura
declivi in indugi di quiete.

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di Antonella Giordano di Roma

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Recensione

La poesia si distingue per la capacità di trasportare il lettore in un mondo fatto di delicate sfumature emotive. Attraverso versi ricchi di immagini suggestive, Antonella Giordano cattura l’essenza di un’ansia sottile che pervade i giorni, descrivendola come una “vertigine in spirali di vento” che s’insinua tra i momenti. L’uso di termini come “dubbiosa, diafana” e “smagliati presagi” arricchisce il testo di una bellezza eterea, mentre la contrapposizione tra “deliri di cenere” e “fidente preghiera” esplora la dicotomia tra tormento e speranza. L’autrice scrive, “nel nubiloso imo del cuor / placa tormento / solo fidente preghiera,” catturando la lotta interiore tra il tumulto e la serenità cercata. La poesia culmina in un desiderio di pace, un’aspirazione a un riposo interiore che trova forza nella preghiera e nella fiducia. I “travagliati silenzi” e “la trama sottile dei giorni” propongono una tensione costante, mentre la “umana arsura” cerca di declinare in quei momenti di quiete sospirati. Con una sensibilità raffinata, Giordano dipinge un quadro di introspezione e tranquillità, offrendo al lettore non solo un’esperienza estetica, ma anche un momento di riflessione profonda sulla natura delle emozioni umane.  

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UN DESIDERIO APPESO

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Vorrei un’illusione a spiegare la via
un corso di luce a lampo nel buio
l’arco di un sogno sperato che sia
la preghiera di un’idea, a balenio
e un pensiero che giunga alla mente:
per chiederti cosa, o stella cadente?

Vorrei trovare nella notte d’agosto
fortuna, destino, ricordo scomposto
un urlo mai nato, nascosto ed occulto
che conduca lontano l’andar mio
lontano da qui, da ciò che sono io.
Per dire all’anima che guarda arresa:
sono domande di aiuto al lume in attesa.

Ho un desiderio appeso nel cielo
sulla punta di una stella caduta.

di Luisa Di Francesco di Taranto

Recensione

La poesia apre con un’immagine potente: “Vorrei un’illusione a spiegare la via,” che immediatamente cattura l’attenzione e trasporta in un mondo di sogni e aspirazioni. L’autrice utilizza un linguaggio suggestivo, come “un corso di luce a lampo nel buio,” per trasmettere il desiderio di trovare chiarezza e direzione nella vita. La forza della poesia risiede nella sua capacità di trasmettere un senso di ricerca e di aspettativa. “Vorrei trovare nella notte d’agosto / fortuna, destino, ricordo scomposto,” sono versi che rivelano un profondo desiderio di scoperta e trasformazione. Il richiamo alla “stella cadente” e alla “notte d’agosto” crea un senso di magia e possibilità infinita, mentre la chiusa con “Ho un desiderio appeso nel cielo / sulla punta di una stella caduta” offre un’immagine di speranza fragile ma persistente. Luisa Di Francesco riesce a catturare l’essenza di un desiderio umano universale: il bisogno di risposte e di un percorso illuminato. La poesia, con il suo ritmo incalzante e le sue immagini vivide, invita il lettore a riflettere sulla propria ricerca di significato e sulle aspirazioni che ciascuno di noi tiene strette nel cuore. In poche righe, l’autrice disegna un paesaggio emotivo ricco e complesso.

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Mondo blu

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Immerso in questa prigione di ghiaccio
scuoto le ali impazzite
nell’abbagliante candore.
L’eco delle parole
rimbalza confuso
e s’incatena alle pareti.
Trapasso l’istante senza sfiorarlo
e resto chiuso
nel mondo sconosciuto
delle ombre e del silenzio.

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di Claudia Ruscitti di Montesilvano (PE)

Recensione

Dedicata al suo allievo autistico, l’opera si distingue per la sua delicatezza e intensità emotiva. L’immagine iniziale di una “prigione di ghiaccio” è potente, suggerendo una barriera invalicabile che separa il protagonista dal mondo esterno. Le “ali impazzite” rappresentano uno sforzo disperato di comunicare e di connettersi, reso inutile dall'”abbagliante candore” che acceca e confonde. La poesia continua con l’idea dell’eco delle parole che “rimbalza confuso” e “s’incatena alle pareti“, un’immagine che riflette la difficoltà di esprimersi e di essere compresi. Questo tema di incomunicabilità è ulteriormente sottolineato dal verso “Trapasso l’istante senza sfiorarlo“, che suggerisce un’esperienza del tempo e della realtà diversa, in cui il protagonista si sente distaccato e inaccessibile. Il “mondo sconosciuto delle ombre e del silenzio” è un luogo di solitudine, ma anche di introspezione e di un’identità che cerca di emergere. Claudia Ruscitti, attraverso una scrittura intensa e immagini potenti, riesce a far percepire al lettore il dolore e la bellezza di un’esistenza vissuta ai margini della comprensione comune. La poesia non solo descrive una condizione, ma la fa sentire, portando il lettore dentro quel “mondo blu” in cui le parole sono catene e il silenzio è un rifugio. La poesia diventa così un ponte di connessione, un modo per avvicinarsi e sentire più vicina l’esperienza dell’altro.




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buonasera24.it è stato pubblicato il 2024-08-10 08:01:01 da Gian Carlo Lisi

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