Sì alla caccia al cinghiale


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La nuova ordinanza emanata dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana (PSA) prevede restrizioni per agricoltori e allevatori ma ha soprattutto introdotto misure che, secondo Primao Bocchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, “influenzano e modificano le disposizioni inserite nei calendari venatori già in vigore. Auspico – si legge nella nota diffusa da Bocchi – che la regione si attivi per ottenere le necessarie deroghe che allentino le restrizioni, permettano l’esercizio della caccia al cinghiale nelle zone infette e consentano quella in forma collettiva nelle zone di restrizione 2 e 3, in particolare quella con metodo selettivo, la più efficace in determinate zone come la pianura e la meno impattante dal punto di vista della movimentazione dei capi. Più in generale la speranza è che le istituzioni tutte, nello sforzo di contenere l’epidemia, coinvolgano maggiormente gli ambiti territoriali di caccia (ATC), formati non solo da cacciatori ma da profondi conoscitori del territorio e della sua fauna, da veterinari e agricoltori che sarebbero utili nella predisposizione di azioni efficaci di depopolamento dei cinghiali”.

 


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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-06 14:53:40 da

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