La guerra in Medio Oriente è sempre più cruenta anche nel giorno de…

La guerra in Medio Oriente è sempre più cruenta anche nel giorno de…


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Sei raid israeliani consecutivi hanno investito la periferia sud di Beirut, considerata la roccaforte di Hezbollah. Lo riferiscono le agenzie di stampa libanesi.

L’azione è più cruenta nel giorno dell’anniversario dello scoppio

Da un lato della recinzione iniziava la commemorazione delle vittime, mentre dall’altro Hamas, seguendo un copione simbolico, lanciava quattro razzi dal sud della Striscia verso le comunità meridionali israeliane. Questa azione porta la firma di Yahya Sinwar, confermato vivo da un report saudita. Più tardi, nella mattinata, una raffica di razzi Maqadmeh M90 è stata lanciata da Gaza su Tel Aviv, un’azione molto inferiore alle 5.000 bombe lanciate su Israele il 7 ottobre 2023, ma simbolica per Hamas. Khaled Meshaal, rifugiato in Qatar, ha dichiarato che quell’attacco ha riportato Israele al punto di partenza, allineandosi con Ali Khamenei, la guida suprema dell’Iran, che ha ribadito come l’operazione Al-Aqsa abbia riportato il regime sionista a 70 anni fa. Le brigate Al-Qassam hanno rivendicato il lancio dei razzi M90, mentre Hezbollah, dal Libano, ha dichiarato che continuerà a combattere contro Israele, definendolo un’entità cancerosa da eliminare, e ha continuato a lanciare razzi nel nord di Israele. Anche il gruppo yemenita Houthi ha lanciato un missile terra-terra, facendo scattare sirene a Tel Aviv e in altre località centrali del Paese.

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, durante una riunione per commemorare l’evento, ha proposto di rinominare la guerra contro Hamas e Hezbollah come “Guerra della rinascita”, sostituendo il nome attuale “Spade di ferro”. Ha dichiarato che questa è una guerra per l’esistenza di Israele e che il contrattacco contro l’asse del male, rappresentato dall’Iran, è essenziale per garantire la sicurezza e il futuro del Paese. Durante l’incontro, Netanyahu ha acceso una candela in memoria delle vittime, seguito da un minuto di silenzio e preghiere. Il Forum delle famiglie ha sottolineato che non ci potrà essere rinascita senza il ritorno di tutti gli ostaggi.

Dagli Stati Uniti, Matthew Miller del Dipartimento di Stato ha affermato che l’amministrazione americana non è favorevole a un cessate il fuoco unilaterale di Israele, ma piuttosto a un accordo con Hamas che preveda il rilascio dei 101 ostaggi rimanenti. Anche il presidente Biden e la first lady Jill hanno partecipato a una cerimonia di accensione delle candele.

Nonostante le commemorazioni, le operazioni militari dell’IDF contro Hamas e Hezbollah non si sono fermate. È emerso poco riguardo ai piani per un possibile intervento contro l’Iran, ma Teheran ha lasciato filtrare una minaccia nucleare, sostenendo che, pur rispettando i principi islamici che vietano la costruzione di armi nucleari, l’Iran potrebbe rivedere la sua politica se fosse necessario per proteggere il proprio popolo. In serata, l’IDF ha lanciato un attacco con 100 aerei contro più di 120 obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale, continuando i raid anche nella zona sud di Beirut, dove si trovano i centri di comando del gruppo sciita. Infine, è stato lanciato un avvertimento ai civili libanesi a nord di Sidone di spostarsi verso sud, poiché la Marina israeliana prevede di operare contro Hezbollah dal mare. Hezbollah ha accusato Israele di usare l’Unifil come scudi umani, dichiarando che i loro combattenti non attaccheranno l’IDF se protetto da postazioni ONU vicino a un villaggio di confine libanese.


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gazzettadelsud.it è stato pubblicato il 2024-10-07 20:55:25 da [email protected] (Redazione)

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