Corato, donna ferita e abbandonata per strada, ma rifiuta di essere scortata in ospedale

CORATO – Una drammatica vicenda si è consumata nella notte tra mercoledì e giovedì scorso sulla via Castel del Monte, a circa 200 metri dall’Oasi di Nazareth, in direzione Castel del Monte. Le grida di aiuto di una donna abbandonata sul ciglio della strada hanno allertato alcuni residenti delle ville circostanti, che hanno prontamente avvisato la Vigilanza Giurata di Corato. Due pattuglie sono immediatamente intervenute, trovando una donna di circa 50 anni, visibilmente scossa e con segni di violenza sul volto.

«I nostri uomini – spiegano dalla Vigilanza Giurata – hanno trovato una donna di circa 50 anni che camminava pericolosamente al buio sul ciglio della strada. Alle nostre domande rispondeva di essere stata lasciata in quel punto, al ritorno da una festa di famiglia, da un auto in cui era con un gruppo di famiglia, ma si notavano sul suo volto ecchimosi vari che facevano presupporre maltrattamenti subiti. Abbiamo immediatamente allertato il locale Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corato che ha inviato sul posto una volante per proseguire le indagini». Nonostante l’invito della Vigilanza Giurata e Polizia, la donna ha rifiutato di essere accompagnata in ospedale per farsi medicare, attendendo l’arrivo di un altro parente che ha poi provveduto a ricondurla alla sua abitazione.

L’episodio è un doloroso promemoria di quanto la violenza di genere continui a rappresentare una piaga profonda. Su tale tema si concentrerà la manifestazione in programma stasera alle 19 all’Open Space di via Castel del Monte. L’evento, organizzato dall’associazione multietnica Maniunite, punta a promuovere una cultura di uguaglianza tra i generi. «In molti casi i morti non denunciano proprio perché la violenza proviene da persone vicine, che dovrebbero proteggerle», sottolinea Adriana Moreira, presidente dell’associazione Maniunite». Così si crea una confusione emotiva che rende difficile uscire dalla spirale di violenza. È fondamentale offrire alle donne un sostegno psicologico, economico e legale, garantendo che le istituzioni intervengano con misure efficaci. Il nostro impegno – continua Moreira – è volto a creare una mentalità basata sul rispetto reciproca. Ogni essere umano ha il diritto di essere libero, senza timore di giudizi o discriminazioni».

Alla manifestazione di stasera parteciperanno Carla Settembre, psicologa, criminologa e antropologa, e la giornalista Liliana Cazzato, che condividerà storie di donne che hanno combattuto la violenza. La moderatrice dell’incontro sarà Danúbia Macário, psicologa e vicepresidente di Maniunite. «Stiamo lavorando con sacrificio – conclude Adriana Moreira – per costruire una rete di supporto che sia speranza per chi è vittima di violenza. La nostra associazione si impegna a dare voce a chi troppo spesso non è ascoltato».