Il Parma riparte da ‘zero’


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Il Parma riparte da zero. Il numero perfetto se si guarda dalla visuale di Zion Suzuki. Zero è il numero dei gol subiti nel derby. Per la prima volta in questa stagione (e dopo 17 gare consecutive in cui aveva subito almeno un gol in Serie A) la squadra di Fabio Pecchia è riuscita a tenere chiusa la porta e lo ha fatto durante una partita che l’ha vista soffrire per tutto il secondo tempo, vissuto in apnea a causa dell’espulsione (la quarta nelle ultime cinque giornate) di Woyo Coulibaly (52’). Su questo Pecchia avrà il tempo per lavorare, cercando di catechizzare i suoi che, per la natura del calcio che esprimo, dovrebbero essere meno voti all’aggressione. Quattro rossi nelle ultime cinque giornate rischiano di essere un po’ troppi per una squadra che corre questa maratona salvezza e, una domenica sì e l’altra pure, si vede costretta a fare a meno di questa o quella pedina. Siamo di fronte alla squadra che ha ricevuto più cartellini rossi nei cinque maggiori campionati europei in corso. L’allenatore avrà due settimane di tempo per tornarci su. Intanto a Bologna, il Parma si è rivisto bello concentrato, favorito anche dalla manovra lenta degli avversari che sfociava sull’esterno e catapultava palloni a centro area, tenuta pulita da Delprato e Balogh, protetti dalla cerniera di mezzo che ha ribattuto colpo su colpo. E, grazie a questa attenzione feroce, il Parma ha saputo interrompere anche quella tradizione negativa che vedeva la difesa di Pecchia come la più perforata nei secondi tempi in questo campionato. Dieci gol subiti dopo l’intervallo cominciavano a essere tanti. 

L’arma tattica

Si spera che il gruppo, mosso dalla necessità di rimanere in vita, abbia intrapreso un nuovo percorso a Bologna e che sia uscito dal derby più rafforzato nelle sue convinzioni e strategie difensive: la resistenza a oltranza ha premiato i ragazzi di don Fabio, rimasti in partita fino alla fine quando hanno rischiato il colpaccio con Mihaila. In parità numerica i crociati erano stato più pericolosi, riuscendo a sorprendere il Bologna con gli inserimenti di Coulibaly e Valeri, bravi a prendere alle spalle la difesa di Italiano. E il gioco di catene (più sulla destra con Cancellieri che dall’altra parte con Man) funzionava a meraviglia, come una specie di meccanismo sincronizzato.

Coulibaly, peccato!

Poi l’espulsione ha cambiato la partita e il modo del Parma di interpretarla. Eppure, a fine giornata, i ragazzi di Pecchia avevano calciato nello specchio 2 volte, una in meno del Bologna che ha avuto il predominio territoriale senza però la bontà di farsi valere sotto porta. Con 19 tiri (contro i 13 del Parma) verso Suzuki, i padroni di casa non sono riusciti a segnare neanche un gol. E questo è un dato che esalta anche la qualità difensiva del Parma. Normale che in superiorità numerica una squadra votata all’attacco come il Bologna sia stata in grado di costruire 17 occasioni da rete (contro le 12 del Parma: numero rispettabilissimo se si considera il fatto che abbia giocato un tempo con l’uomo in meno), ma questo depone a favore dei ragazzi di Pecchia, attenti e concentrati fino alla fine, con un’applicazione feroce su ogni palla. 6 i tiri respinti, 36 i recuperi (7 di Valeri, tra i migliori). Da qui si capisce come il fortino eretto dal Parma abbia retto senza crepe. E, finalmente, si può ripartire da zero. 


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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-08 07:30:00 da

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