nuove misure cautelari per i protagonisti della frode da 45 milioni


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Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino ha accolto la richiesta di modifica delle misure cautelari presentata per due persone coinvolte in un’inchiesta riguardante una presunta truffa da 45 milioni di euro, scoperta a Solofra dalla Guardia di Finanza, e che ha riguardato Ermanno Siano, 46 anni di Avellino; Alessandro Romano, 39 anni di Atripalda; Alfonso Oliva, 41 anni, di Nocera Inferiore; Domenico Calabrese, 44 anni, e Dario Alderisi, 57 anni, di origine rispettivamente tedesca e brasiliana. L’istanza, avanzata recentemente dall’avvocato Ennio Napolillo, difensore di fiducia di Romano e Calabrese, ha ottenuto esito favorevole, e i due imputati, precedentemente agli arresti domiciliari (uno dei quali già liberato dal Tribunale del Riesame), saranno ora soggetti all’obbligo di dimora. Nel frattempo, la Procura ha concluso le indagini e si appresta a valutare la richiesta di rinvio a giudizio.  La difesa degli indagati è stata affidata agli avvocati Ennio Napolillo, appunto, Claudio Frongillo, Raffaele Tecce e Assia Iannaccone.

L’inchiesta, condotta sotto la supervisione della Procura, ha rivelato un articolato schema di frode fiscale in cui sarebbero coinvolti i due accusati, inizialmente incarcerati e successivamente trasferiti ai domiciliari. I soggetti avrebbero orchestrato la frode utilizzando “prestanome” e società di comodo, per un ammontare superiore ai 45 milioni di euro. Di questi, circa 1,7 milioni sarebbero stati trasferiti attraverso numerose operazioni bancarie verso paesi extraeuropei, con particolare attenzione alla Cina.

Le indagini hanno evidenziato che i capitali venivano movimentati tra le diverse società coinvolte, con frequenti cambi di amministratori e cessioni di quote societarie per eludere i controlli e mascherare l’origine illecita dei fondi. Inoltre, è emerso che i proventi della frode sono stati riciclati mediante contratti fittizi e cessioni di crediti, nel tentativo di distanziare le responsabilità dalle società principali. A seguito dell’inchiesta, sono stati disposti sequestri preventivi per circa 3 milioni di euro, relativi a reati di riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti e emissione di fatture false.

L’inchiesta della Guardia di Finanza di Solofra ha portato alla luce una rete organizzativa ben radicata nel distretto conciario della città, con ramificazioni nelle province di Avellino, Salerno, Napoli e Fermo.


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www.avellinotoday.it è stato pubblicato il 2024-08-26 12:33:02 da

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